Wall Street, come previsto, riprende la sua corsa rialzista e, dopo una partenza incerta, accelera nel finale chiudendo sui massimi intraday.
Catalizzatore della seduta l’andamento eccezionale della Borsa di Shanghai che ieri ha messo a segno un rialzo di oltre l’otto per cento portando il guadagno settimanale ad oltre il venti, un record assoluto di performance.
L’autorità monetaria cinese sta attuando nelle ultime settimane riforme espansive nel tentativo di stimolare l’economia domestica, assai stagnante e con una grossa crisi immobiliare da gestire.
Anche il Nasdaq (+0,4%) si allinea alla performance dello S&P500, mentre Russell 2000 e Dow Jones avanzano entrambi di un solo decimo di punto percentuale.
In evidenza Apple (+2,3%) che si avvicina al suo massimo storico e supera il livello di capitalizzazione a 3,5 trilioni di dollari.
Indice VIX in ribasso di un punto e mezzo percentuale a quota 16,75 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti recuperano la discesa della giornata precedente con il titolo decennale governativo (Tbond) che risale di quattro punti base al 3,8%.
Materie prime ancora incerte e con andamenti lievemente negativi. Il petrolio chiude praticamente invariato intorno ai 68,5 dollari al barile.
Metalli preziosi deboli ma che annullano gran parte del gap iniziale con l’oro che chiude quasi in parità, mentre l’argento limita le perdite al di sotto del punto percentuale.
Sul mercato valutario, il biglietto verde risale rispetto all’euro a 1,113, mentre perde parte del guadagno di venerdì nei confronti dello yen scivolando da 146,5 a 143,5.