Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen tornano a scendere, dopo i forti acquisti della giornata precedente, cedendo rispettivamente il 3,1% e il 3,7%. Bene invece Hong Kong (+1,1%) e il Giappone con Nikkei a +1,1% e Topix a +0,4%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,4%, lo S&P 500 a +1% e il Dow Jones a +0,3%.
La Cina risente di un aumento delle preoccupazioni che il pacchetto di stimoli recentemente annunciato possa essere insufficiente a convincere gli investitori circa la sostenibilità del rally sui mercati azionari. A ciò si aggiungono i segnali di una minore spesa da parte dei turisti originari del Paese asiatico durante la Golden Week e una serie di notizie dalle quali emerge che Pechino dovrà introdurre politiche per stabilizzare la crescita e le aspettative.
In attesa dei verbali della Federa Reserve, che verranno diffusi stasera, e del dato sull’inflazione Usa, in agenda domani, restano monitorare le decisioni delle banche centrali a livello globale. Tra queste, l’istituto neozelandese ha tagliato i tassi di 50 punti base mentre la Reserve Bank dell’India ha lasciato invariato il costo del denaro.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,096 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 148,6. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 77,6 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 73,8 dollari.