Mercati – Eurolistini virano in negativo, in controtendenza Milano (+0,2%) trainata da Bper (+5,1%)

Le borse europee proseguono perlopiù in flessione a metà seduta, fatta eccezione per Milano, mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sotto la parità.

A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 34.014 punti, in calo invece Dax di Francoforte (-0,05%), Ftse 100 di Londra (-0,05%), Cac 40 di Parigi (-0,1%) e Ibex35 di Madrid (-0,8%).

In attesa di avere ulteriori segnali dai verbali BCE e dai prezzi al consumo Usa che verranno diffusi oggi pomeriggio, gli investitori stanno valutando quanto emerso ieri sera dalle minute della Federal Reserve relative al meeting di settembre quando l’istituto ha approvato un primo taglio ai tassi in quattro anni.

Documento dal quale si rileva che tutti hanno concordato sulla riduzione, sebbene alcuni avrebbero preferito un allentamento da un solo quarto di punto. Inoltre, emerge che per la maggior parte dei banchieri, quando è stata presa la decisione, a metà settembre, erano “in diminuzione i rischi di un rialzo dell’inflazione” e “in aumento i rischi” per il mercato del lavoro, con consenso diffuso sul fatto che la mossa iniziale non avrebbe vincolato il ritmo da seguire in futuro.

Ulteriori segnali sono attesi con la stagione delle trimestrali Usa che, domani, vedrà i conti di big come JPMorgan e Wells Fargo.

Parallelamente, sul fronte asiatico, il sentiment beneficia della decisione della Banca Popolare Cinese di lanciare una linea di swap da 500 miliardi di yuan (70,76 miliardi di dollari) orientata a sostenere il mercato azionario.

Sullo sfondo continuano a pesare i rischi di escalation in Medio Oriente e i timori per i pesanti danni causati dall’uragano Milton che si è abbattuto sulla costa occidentale della Florida.

Dall’agenda macro, oltre ai prezzi al consumo Usa, occhi anche alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione statunitensi.

Nel frattempo, l’Istat ha reso noto che ad agosto la produzione industriale in Italia ha registrato un incremento dello 0,1% su base mensile, meno delle attese (+0,2%), rispetto a -1% di luglio (rivisto da -0,9%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una contrazione del 3,2%, in leggero miglioramento rispetto al -3,3% del mese precedente, contro il -3,1% previsto dagli analisti.

Sul forex, l’euro/dollaro è scende a 1,093 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 148,9. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,5%) a 77,7 dollari al barile e il Wti (+1,6%) a 74,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette leggermente a 129 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.

Tornando a Piazza Affari, si mantiene in testa Bper (+5,1%) in scia al piano industriale 2024-2027, seguita da Unipol (+2,2%), Popolare di Sondrio (+1,9%) e Banco Bpm (+1,7%), mentre si posizionano in coda Leonardo (-2,2%), Prysmian (-1,5%), Cucinelli (-1,3%) e Recordati (-1,2%).