Apertura mista a Wall Street con gli investitori intenti a soppesare i dati macro, le prossime mosse della Fed e l’avvio della stagione delle trimestrali.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna lo 0,4%, mentre lo S&P 500 cede lo 0,1% e il Nasdaq lo 0,3%.
A settembre l’indice grezzo dei prezzi alla produzione (PPI) ha evidenziato su base mensile una variazione nulla, sotto il consensus (+0,1%) e la rilevazione di agosto (+0,2%). Su base annua, il PPI ha registrato un incremento del 1,8%, oltre le attese (+1,6%), dal +1,9% del mese precedente (rivisto da +1,7%).
L’indice Core, che esclude elementi volatili quali energetici e alimentari è in aumento dello 0,2% su base mensile, in linea con il consensus, dopo il +0,3% del mese precedente. Anno su anno, l’indicatore core ha segnato un incremento del 2,8%, oltre il +2,6% delle attese e del dato di agosto (rivisto da +2,4%).
Numeri che verranno soppesati dagli investitori, dopo che ieri i dati hanno mostrato un’inflazione Usa di settembre oltre le attese e di un aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione. Elementi che mettono la Federal Reserve di fronte a nuove.
I mercati intanto stimano circa l’80% di possibilità di un taglio di 25 punti base a novembre.
Le grandi banche statunitensi hanno dato avvio alla stagione delle trimestrali.
Jp Morgan (+3,8%) ha riportato risultati per il terzo trimestre che hanno superato le attese degli analisti sia per quanto riguarda gli utili che i ricavi. Nel periodo la banca ha generato utili per 12,9 miliardi di dollari (4,37 dollari ad azione): in lieve calo rispetto ai profitti per 13,15 miliardi (4,33 dollari ad azione) di un anno, ma al di sopra dei 4,01 dollari attesi dal consensus. I ricavi hanno raggiunto 43,32 miliardi rispetto ai 41,63 miliardi previsti.
Wells Fargo (+4,4%) ha riportato nel terzo trimestre utili per azione di 1,42 dollari, 0,14 dollari in più rispetto le stime degli analisti ferme a 1,28 dollari. Il fatturato del trimestre è stato pari a 20,37 miliardi di dollari contro le stime del consensus di 20,39 miliardi.
Sul fronte macro, atteso più tardi nel pomeriggio il Sentiment dell’Università del Michigan di ottobre (preliminare).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,094 e il cambio dollaro/yen a 149,1. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 78,9 dollari e il Wti (-0,5%) a 75,4 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento sul Treasury a 2 anni si attesta al 3,95% (-1bp) e su quello a 10 anni al 4,09% (+3bp).