Le borse europee restano in ordine sparso a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in leggero rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 41.866 punti, resistendo come il CAC 40 di Parigi (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%); più arretrati, invece, l’Ibex35 di Madrid (-0,3%) e il Dax di Francoforte (-0,5%).
Resta l’attenzione sulla situazione politica francese dopo la caduta del governo Bayrou e in vista delle mosse future del presidente Macron, che individuerà e nominerà il quinto primo ministro in meno di due anni. Il tutto mentre affronta le richieste dell’opposizione di sciogliere il Parlamento e dimettersi. Il prossimo governo dovrà dare la priorità all’approvazione del bilancio.
Occhi anche sugli importanti appuntamenti in vista, domani, dei prezzi alla produzione statunitensi mentre giovedì i riflettori saranno puntati sull’inflazione a stelle e strisce nonché sulla riunione della BCE che, in base alle previsioni, lascerà i tassi invariati per la seconda volta consecutiva.
Dall’agenda macro, a luglio, la produzione industriale della Francia è scesa dell’1,1% su base mensile, rispetto al -1,8% delle attese e al +3,7% del mese precedente.
Nello stesso mese, c’è stato un incremento della produzione industriale tedesca dell’1,3% su base mensile, a fronte del +1,0% atteso e del -0,1% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,177 mentre il cambio dollaro/yen scende a 146,4. Tra le materie prime, il petrolio resta in rialzo con il Brent (+0,8%) a 66,6 dollari e il Wti (+0,9%) a 62,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 85 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,52%.
Tornando a Piazza Affari, rimane in vetta MPS (+3,6%) che prende il controllo di Mediobanca (+3,4%), seguite da Popolare di Sondrio (+0,9%) mentre peggiora e scivola in fondo Campari (-2,9%), preceduta da Leonardo (-1,7%), Interpump e Snam (entrambe -0,8%).