Utility – Settore positivo, svettano Terna (+2,2%) e Snam (+2,2%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +1,3% facendo meglio sia del corrispondente indice europeo (+0,1%) sia del Ftse Mib (+1%).

Andamento quest’ultimo sostenuto dalle banche e dalle utilities che hanno compensato il crollo di Telecom Italia (-5,4%).

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale è calato in area 3,01% riducendo lo spread con il Bund a 265 punti base.

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib le migliori sono state Terna e Snam, entrambe con un +2,2 per cento.

Ben comprate anche A2A (+1,5%) ed Enel (+1,1%), che ha siglato un accordo con la ceca Energetický a průmyslový holding (Eph) per l’aggiornamento del contratto sottoscritto il  18 dicembre 2015 tra la controllata Enel Produzione ed EP Slovakia BV, società controllata da Eph. Contratto riguardante la cessione della partecipazione detenuta in Slovenské Elektrárne, in linea con quanto concordato nel term sheet firmato dalle parti nel maggio dello scorso anno.

Tra le Mid ha fatto meglio Acea con un +1,2 per cento. Bene pure Iren (+0,7%) che a breve potrebbe portare a segno una nuova acquisizione dopo quella di Acam La Spezia. Sul tavolo del management ci sarebbero, infatti, circa 30 dossier, con un particolare focus su 5 aziende.

Infine tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata K.R Energy (+2,1%).

In frazionale rialzo Acsm Agam (+0,4%) in relazione alla quale si riporta che al 3 settembre 2018 gli strumenti finanziari della stessa apportati complessivamente all’offerta promossa da A2A e da Lario Reti Holding ammontano a 6.162.038 e rappresentano circa il 23,46% degli strumenti oggetto dell’offerta.

Si riporta poi che nella prima settimana del mese in corso le quotazioni del gas naturale presso il Punto di scambio virtuale (Psv) si stanno muovendo intorno a 28,4 €/MWh, cioè il 55,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2017 e il 12,7% in più rispetto a inizio agosto.

Inoltre si ricorda che lo scorso mese la domanda di gas naturale in Italia è stata pari a 3,8 miliardi di metri cubi, in flessione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2017. Questa lieve diminuzione segue il calo del 2,9% su base tendenziale rilevato a luglio.

Infine si segnala che la decisione di Fitch di rivedere al ribasso le prospettive sul debito italiano, a “negative” da “stabile”, non ha impatto diretto sul giudizio e sull’outlook delle emissioni delle società tricolori. A dichiararlo sono gli stessi analisti della società di rating statunitense che hanno poi sottolineato che continueranno a monitorare il contesto operativo italiano e le politiche del nuovo governo, con particolare riferimento a ogni modifica legislativa che può incidere negativamente sulla redditività delle imprese della Penisola.