Mercati – In rosso su tensioni commerciali, a Milano (-0,9%) bene Saipem

La nuova ottava si apre con una seduta negativa, appesantita dalle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Le Borse europee chiudono in rosso, mentre a Wall Street Dow Jones e S&P 500 flettono di circa mezzo punto percentuale e il Nasdaq lascia sul terreno lo 0,2 per cento. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dello 0,9% a 21.339 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%).

Da oggi sono scattate le tariffe americane su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi e quelle imposte da Pechino su 60 miliardi di dollari di beni made in Usa. Fra i due Paesi continuano a volare accuse reciproche e la Cina ha annullato la visita a Washington del vice premier Liu He, interrompendo di fatto i negoziati. Segnali che fanno presagire una nuova escalation di tensioni, con l’amministrazione Trump pronta a colpire altri 267 miliardi di dollari di merci, andando così a coprire il totale dell’import dalla prima economia asiatica.

Nel frattempo, gli investitori si preparano alla riunione della Federal Reserve che mercoledì dovrebbe annunciare il terzo rialzo dei tassi di interesse da inizio anno, in attesa di capire se ci sarà un ulteriore intervento sul costo del denaro a dicembre.

Sul Forex il cambio euro/dollaro risale a 1,18 per poi tornare in area 1,177, sostenuto in parte dall’indice Ifo di settembre superiore alle attese ma soprattutto dalle parole di Mario Draghi, che in una testimonianza al Parlamento Europeo ha affermato di vedere una ripresa relativamente vigorosa dell’inflazione core, al netto delle componenti più volatili. Dichiarazioni che fortificano le aspettative di un rialzo dei tassi nell’ultimo trimestre dell’anno prossimo da parte della Bce e alimentano le vendite sui titoli di Stato europei.

Tra questi il Btp, che sconta anche le incertezze legate alla legge di bilancio in attesa della nota di aggiornamento del Def con i target per il 2019 e vede un rialzo maggiore rispetto agli altri benchmark europei. Il rendimento del decennale aumenta di circa 12 bp al 2,94%, portando lo spread dal Bund a circa 243 bp (fonte Bloomberg).

Volatile la sterlina, in rialzo a 1,313 dollari sui rumor relativi a un possibile secondo referendum sull’accordo finale della Brexit.

Tra le materie prime avanzano di circa 2 punti percentuali le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente in area 72 e 80 dollari al barile, a seguito della riunione dell’Opec che ha evidenziato una minor urgenza di incrementare la produzione nonostante le pressioni degli Stati uniti per ridurre i prezzi.

Dinamica che, a Piazza Affari, sostiene SAIPEM (+3,6%), confermata anche nel Dow Jones Sustainability World and Europe Index (DJSI) con la prima posizione tra le società del settore “Energy Equipment Services”, mentre ENI (-0,9%) sconta lo stacco dell’acconto sul dividendo. Il rialzo dello spread penalizza banche e utilities, eccetto BPER (+1,2%). Bene anche TENARIS (+1%) e FERRARI (+0,9%), mentre tra le peggiori figurano PRYSMIAN (-1,8%), LEONARDO (-1,7%), FERRAGAMO (-2,1%) e ATLANTIA (-1,6%).