Pomeriggio all’insegna degli acquisti sulle principali borse europee, con Piazza Affari in progresso di poco più il mezzo punto percentuale (+0,7%), in posizione defilata rispetto agli altri indici, primo fra tutti quello francese (CAC 40 a +2,5%).
L’attestarsi intorno alla parità denota l’incertezza che caratterizza il Bel Paese. Pressioni esogene provenienti da Bruxelles circa la necessità di una celere revisione alla manovra entro il prossimo 13 novembre, nonchè endogene a causa delle divergenze su temi chiave tra Lega e 5Stelle e le proiezioni di una crescita in frenata per il prossimo 2019.
Ciononostante, i rendimenti dei Btp mostrano un calo su tutte le principali scadenze, compreso tra i 5 e i 9 centesimi, con un decennale che si attesta al 3,44 per cento. Lo spread contro il corrispondente governativo tedesco scende a 305 punti base, -7 bp rispetto alla chiusura di ieri.
Ponendo lo sguardo al di là dell’Atlantico, il presidente americano, Donald Trump, ha detto di aspettarsi un grande accordo commerciale con la Cina. Qualora l’intesa non sarà raggiunta in seguito al summit del prossimo G20 argentino con il collega cinese Xi Jinping, gli Stati Uniti potrebbero introdurre, all’inizio di dicembre, i dazi sui restanti 267 miliardi di import cinesi non ancora coperti dai precedenti round di tariffe.
Si segnala, infine, la sostanziale stabilità del T-Bond intorno al 3,1% e del cambio euro/dollaro in area 1,13.