Mercati – Proseguono gli acquisti in Europa prima del job report Usa, Milano +1,7%

Prima parte di seduta tonica per le Borse del Vecchio Continente, in scia alla buona chiusura di Wall Street e ai rialzi sulle piazze finanziarie asiatiche. Intorno alle 11:40 il Ftse Mib avanza dell’1,7% in are 19.500 punti, ben intonato come il Dax di Francoforte (+1,4%), il Cac 40 di Parigi (+1,3%), l’Ibex 35 di madrid (+1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,7%).

Segni positivi anche per i derivati sugli indici azionari statunitensi, anche se per il Nasdaq è prevista una partenza a rilento in seguito ai conti di Apple. Il colosso di Cupertino ha battuto le attese nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale al 30 settembre 2018 ma gli investitori sono rimasti delusi dall’outlook sui ricavi del periodo ottobre-dicembre, quello più rilevante in concomitanza con le festività natalizie, oltre che dalla decisione di non comunicare più, a partire dai prossimi risultati periodici, il numero di iPhone, iPad e Mac venduti.

Intanto cresce l’attesa per il report sul mercato del lavoro a stelle e strisce, in uscita oggi alle 13:30, che dovrebbe mostrare un’accelerazione dei non farm payrolls (previsti in crescita di 200 mila unità contro 134 mila del mese scorso) e un tasso di disoccupazione stabile sui minimi da 48 anni al 3,7 per cento. Si tratta inoltre dell’ultimo dato rilevante prima delle elezioni statunitensi di medio termine in programma martedì.

Nel frattempo, ad alimentare la propensione al rischio nell’ultima sessione della settimana contribuisce l’apertura del presidente americano Donald Trump nei confronti della Cina sul fronte commerciale. L’inquilino della Casa Bianca ha reso noto di aver svolto una conversazione telefonica “estremamente positiva” con il leader cinese Xi Jinping mentre il portavoce del ministero degli Esteri del Paese asiatico, Lu Kang, ha confermato la volontà comune di “rafforzare gli scambi economici”.

Secondo indiscrezioni, a Washington starebbero lavorando su ordine di Trump per mettere a punto una bozza di accordo commerciale da discutere con il numero uno di Pechino in occasione del G20, in programma a fine novembre in Argentina.

In Europa, invece, si attendono i risultati degli stress test dell’Eba e della Bce, che secondo indiscrezioni sarebbero stati superati dagli istituti italiani. Intanto prosegue il recupero dei titoli di Stato domestici, con il rendimento del decennale in calo al 3,3% e lo spread Btp-Bund in discesa a 287 punti base, aspettando sviluppi sulle trattative tra Governo italiano e Commissione Europea per la revisione della manovra finanziaria. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha esortato il premier Giuseppe Conte a mantenere un dialogo costruttivo con l’UE, senza andare al muro contro muro, dopo avere firmato il documento della legge di Bilancio.

Sul Forex l’euro prosegue la rimonta sul dollaro, tornando a quota 1,144 sul biglietto verde. Poco mosso il cambio fra la valuta americana e lo yen, in area 112,8. Poco mossa la sterlina (1,30 dollari, 0,878 rispetto alla moneta unica), dopo la decisione unanime di ieri da parte della Bank of England di mantenere i tassi invariati. L’istituto ha inoltre comunicato che la Brexit sta pesando sull’economia britannica e che ulteriori aumenti del costo del denaro avverranno gradualmente, lasciando intendere una lieve accelerazione nel caso di un’uscita “morbida” dall’UE.

Tra le materie prime viaggiano poco mosse le quotazioni del greggio, con Wti e Brent rispettivamente a 63,5 e 72,9 dollari al barile mentre l’oro resta sopra i 1.235 dollari l’oncia.

A Piazza Affari svetta MONCLER (+5,3%), sostenuta come l’intero settore del lusso dai messaggi distensivi sull’asse Usa Cina, che spingono anche FERRAGAMO (+3,4%). In evidenza anche FCA (+4,6%) dopo le vendite negli Stati Uniti in crescita oltre le attese nel mese di ottobre. Ben intonate banche e industriali, sostanzialmente in linea con il mercato LEONARDO (+1,6%) che ha ricevuto dal Consiglio dei Ministri l’autorizzazione prevista dalla legge sulla golden power ad elevare al 100% la quota di possesso in Vitrociset. Rialzi più contenuti per le utilities, flat MEDIASET dopo i rialzi della vigilia.