Mercati Asiatici – Listini deboli con Shanghai a -0,9%, tiene Tokyo (+0,2%)

Le Borse asiatiche si muovono prevalentemente al ribasso, in scia alla nuova seduta sottotono di Wall Street.

All’ordine del giorno vi sono sempre le vicende commerciali tra Usa e Cina. Il direttore del Consiglio economico americano, Larry Kudlow, ha riferito che gli Stati Uniti e il governo cinese stanno comunicando a tutti i livelli. Ciò rappresenta un segnale positivo in vista del prossimo summit tra il presidente americano, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jinping, previsto per fine mese a Buenos Aires e confermato dallo stesso Kudlow.

Al riguardo, le ultime indiscrezioni di stampa riportano che il vice premier cinese, Liu He, potrebbe recarsi a Washington per discutere i dettagli del suddetto summit. Intanto, i ministri delle Finanze di Usa e Cina hanno ripreso il dialogo per raggiungere un potenziale accordo commerciale per allentare le tensioni tra i due Paesi.

Infatti, prima del week end le parti non sono giunte a particolari passi avanti e alcuni rumor di stampa hanno riferito che Pechino vorrebbe presentare una proposta formale prima delle trattative. Invece, Washington ritiene che al meeting argentino si possa giungere a una tregua seguita da negoziati dettagliati, vista anche la volontà già espressa da Trump di siglare l’accordo con il collega cinese.

In Giappone il Nikkei ha terminato guadagnando lo 0,2 per cento. Andamento analogo per il più ampio indice Topix (+0,2%). I listini sono frenati in parte del lieve apprezzamento dello yen sul dollaro, con il cambio che scende di poco a quota 113,9 (ieri era a 114).

Sempre a livello commerciale, il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence, ha incontrato a Tokyo il primo ministro giapponese, Shinzo Abe. Il funzionario americano ha riferito che gli Usa e il Giappone sigleranno un accordo commerciale che sarà da modello per le intese che Washington firmerà con altri Paesi dell’area indo-pacifica.

L’agenda macro della giornata ha mostrato che il Pil giapponese, nel terzo trimestre, è calato dell’1,2% su base annuale (-1% il consensus e +3% l’ultima rilevazione). Il medesimo dato è sceso dello 0,3% su base trimestrale (in linea con le attese e +0,8% il precedente). La produzione industriale giapponese, a settembre, è calata dello 0,4% su base mensile (-1,1% le previsioni e l’ultima rilevazione). L’indice delle attività delle industrie nel terziario è sceso dell’1,1% su base mensile (+0,4% il consensus e l’ultima rilevazione).

Verso la chiusura si muovono in calo le Borse della Cina continentale, con Shanghai a -0,9% e Shenzhen a -0,5 per cento. In rosso anche la piazza di Hong Kong (-0,6%).

A livello macro, la produzione industriale cinese, ad ottobre, è cresciuta del 5,9% su base annua (+5,8% il consensus e l’ultimo dato). Le vendite al dettaglio cinesi, nel medesimo mese, sono salite dell’8,6% su base annua (+9,2% le attese e  il precedente). Il tasso di disoccupazione si è attestato al 4,9% (in linea con l’ultima rilevazione). Gli investimenti in fixed asset, sempre a ottobre, sono saliti del 5,7% su base annua (+5,5% le attese e +5,4% il dato precedente).

Le altre Borse, dove sono ancora aperte le contrattazioni, poco dopo le 8:00 ora italiana viaggiano prevalentemente in territorio negativo.

L’indice Msci Asia Pacific cede lo 0,2%, mentre l’oro tratta a 1.202,46 dollari l’oncia.