ll Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un progresso dell’1,6% e sovra-performando di oltre un punto percentuale l’analogo europeo (+0,3%), trainando anche il Ftse Mib (+2,3%). La performance di quest’ultimo ha beneficiato anche dell’allentamento delle tensioni Usa/Cina, che hanno aperto al dialogo per risolvere la disputa commerciale, anche se non sono mancati botte e risposte tra le due superpotenze.
Il settore creditizio, dunque, archivia una settimana tonica grazie anche al basso livello dello spread, in attesa del responso delle consultazioni avviate al Quirinale mercoledì per la formazione del nuovo esecutivo e che si protrarranno ancora nei prossimi giorni.
Nel listino principale si mette in evidenza Ubi (+3,2%), che starebbe valutando una cartolarizzazione relativa a un portafoglio di npl compreso tra 3/4 miliardi e ha ha collocato il suo primo bond senior non preferred da 500 milioni. La performance beneficia anche dell’upgrade da ‘neutral’ ad ‘accumulate’ da parte di Banca Akros con target price a 4,4 euro e della conferma della raccomandazione di acquisto da parte di altre case di investimento, grazie anche alle attese positive per l’anno in corso confermate dall’Ad Victor Massiah.
Si mette in luce anche Bper (+2,2%), in attesa dell’assemblea per l’approvazione del bilancio e per il rinnovo del cda prevista per il 14 aprile.
Bene anche Unicredit (+1,7%) che starebbe studiando la cessione di circa 2 miliardi di crediti deteriorati entro il 2018.
Significativo rimbalzo per Mps (+13,9%), con il mercato che ha recepito positivamente il messaggio tranquillizzante portato dall’Ad Marco Morelli alla comunità finanziaria della City sulla prosecuzione del piano di ristrutturazione nei tempi previsti. L’andamento beneficia anche dell’innalzamento del giudizio da ‘underweight’ a ‘equalweight’ da parte di Barclays con target price limato da 3,8 euro a 3,1 euro.
Nel Mid Cap buon progresso per Popolare Sondrio (+3%) in attesa di novità in vista della trasformazione in spa, mentre frena Credem (-0,1%) che ha smentito di avere sul tavolo potenziali operazioni straordinarie.
Scatta Creval (+8,7%), grazie anche alla cessione di un pacchetto di crediti deteriorati di 245 milioni al 43% del valore lordo. Inoltre, la banca sarebbe interessata alla società di factoring Claris Factor. L’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni ha migliorato significativamente la percezione dell’istituto presso gli investitori.
Tra le Small Cap Carige termina flat, nonostante il closing della cessione a Nexi delle attività di merchant acquiring (Pos) per un corrispettivo pari a 25 milioni.
Frazionale progresso per Banco Desio (+0,5%), con la banca che ha ribadito la crescita per linee interne nel prossimo triennio.