ll Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un rialzo dello 0,9% e in linea all’analogo europeo (+1,2%), supportando anche il Ftse Mib (+1,7%). L’andamento di quest’ultimo è stato sostenuto anche delle minori preoccupazioni generate dallo scontro Usa/Russia sulla questione siriana, oltreché da una possibile soluzione alla disputa commerciale Stati Uniti/Cina a colpi di dazi.
Settimana positiva dunque per comparto bancario, che non ha risentito delle incertezze legate alla formazione del nuovo esecutivo, dopo la seconda tornata di consultazioni tenutesi al Colle. La performance ha beneficiato anche gli ultimi dati Bankitalia abbiano certificato ancora una volta i progressi sul fronte npl, nonché del report positivo di Mediobanca, secondo cui le banche italiane non sono più da considerare a rischio per la loro esposizione nei crediti deteriorati.
Nel listino principale spicca Intesa Sanpaolo (+2,4%), che ha perfezionato l’acquisto della banca svizzera Morval e prosegue le trattative con Intrum sugli npl. Inoltre, la banca guidata da Carlo Messina ha siglato un accordo di distribuzione con Poste Italiane su vari prodotti.
In luce Bper (+2,2%), che lo scorso sabato ha visto riunirsi la prima assemblea post trasformazione in spa al cui ordine del giorno c’era il rinnovo del cda a valere sul prossimo triennio. Il titolo ha beneficiato anche della raccomandazione ‘outperform’ da parte di Mediobanca.
Bene Banco Bpm (+0,6%), il cui Ad Giuseppe Castagna ha espresso attese positive per il 2018 durante l’assemblea che ha approvato il bilancio 2017. Inoltre, il manager ha dichiarato che le ipotesi di M&A verranno valutate dopo il raggiungimento del target del piano al 2019.
Su Mps (-8,5%) scattano le prese di profitto, dopo il forte scatto dell’ottava precedente, quando il mercato che aveva recepito positivamente il messaggio tranquillizzante portato dall’Ad Marco Morelli alla comunità finanziaria della City sulla prosecuzione del piano di ristrutturazione nei tempi previsti. Il Ceo ha ribadito gli stessi concetti durante l’assemblea che ha approvato il bilancio 2017.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (-0,5%) chiude con un moderato calo, in attesa di novità in vista della trasformazione in spa, mentre resiste Credem (-0,1%) grazie anche al mantenimento del giudizio ‘outperform’ da parte di Mediobanca.
Gli acquisti premiano ancora Creval (+1,2%), con il mercato che apprezza il de-risking portato avanti dalla banca dopo la cessione di un pacchetto di npl da 243 milioni al 43% del valore lordo.
Tra le Small Cap settimana a due facce per Carige (flat), con Raffaele Mincione che potrebbe salire all’8% del capitale. Da segnalare che l’Antitrust ha dato il proprio benestare alla posizione di primo socio della banca al gruppo Malacalza. Inoltre, la banca ha ricevuto molte manifestazioni di interesse per i 500 milioni di unlikely to pay messi in vendita. I vertici dell’istituto, infine, starebbero pensando anche al raggruppamento delle azioni entro l’anno.
In evidenza Banca Finnat (+1,1%), che è stata supportata dalla conferma della raccomandazione ‘buy’ da parte di Banca Imi con target price alzato da 0,68 euro a 0,70 euro.