Utility – Settore debole, in controtendenza A2A (+0,8%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato un -0,4% in linea con il corrispondente europeo ma sottoperformando il Ftse Mib (+0,5%).

Andamento quest’ultimo in una seduta dopo tra l’altro la decisione di Trump di abbandonare l’accordo sul nucleare iraniano e la reintroduzione di sanzioni ai danni di Teheran che andranno a limitarne le esportazioni di petrolio.

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale inverte la rotta e risale all’1,88%, condizionato dall’incertezza politica del Belpaese, ampliando lo spread con il Bund a 132 punti base.

Tra i titoli del settore utility e delle rinnovabili presenti nel Ftse Mib ha fatto meglio A2A (+0,8%) il cui Consiglio di amministrazione si riunirà oggi per approvare i conti relativi al periodo gennaio-marzo dell’anno in corso (A2A – Consensus primo trimestre 2018).

Sostanzialmente invariata Enel (-0,3%) che a Borse chiuse ha comunicato i conti trimestrali, che hanno registrato ricavi pari a 18.946 milioni di euro, in calo del 2,2% rispetto a quelli del 1° trimestre del 2017  e al di sotto del 3,4% rispetto alle stime di consensus e un utile netto di 1.169 milioni, evidenziando un balzo del 18,9% rispetto allo stesso periodo del 2017 e ben al di sopra rispetto alle attese.

In flessione dello 0,6% Terna, che ha annunciato anch’essa i dati trimestrali, che hanno riportato ricavi pari a 538 milioni di euro, in progresso del 2,7% rispetto a quelli del 1° trimestre del 2017 e leggermente sopra le stime di consensus e un utile netto di 183  milioni, in crescita dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2017 e superiore del 4,7% rispetto alle attese.

Ancora in ribasso Italgas (-1,1%) rispetto alla già negativa chiusura della seduta precedente (-3,6%) su cui aveva pesato la fredda accoglienza del mercato ai risultati del 1° trimestre del 2018 caratterizzati da un Ebitda in crescita del 2,7% su base annua, ma in linea con le attese, e da un utile netto in aumento del 4,5% su base annua, ma poco sotto il consensus. A zavorrare la performance del titolo anche la decisione degli analisti di SocGen e di Mediobanca di rivedere al ribasso le rispettive raccomandazioni.

Tra le Mid ha fatto meglio Erg (+1,1%), mentre tra i titoli delle società a minore capitalizzazione la migliore è stata Biancamano (+1,9%).