Il Ftse Italia Tecnologia ha archiviato la settimana dal 14 al 18 maggio in flessione dell’1,5%, sottoperformando leggermente l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-0,8%) ma limitando le perdite rispetto al Ftse Mib (-2,9%).
Il listino milanese ha arrancato rispetto agli altri benchmark europei, appesantito dalle incertezze politiche legate alla formazione del nuovo governo. Timori che hanno messo sotto pressione lo spread Btp-Bund, salito in area 160 punti base. Intanto le prospettive di una Fed maggiormente restrittiva hanno spinto il T-Bond stabilmente sopra il 3%, sostenendo anche il dollaro che ha sfondato al ribasso quota 1,18 contro euro. Sullo sfondo proseguono le trattative fra Stati Uniti e Cina in tema commerciale, mentre i dati macro su Pil e inflazione dell’eurozona hanno confermato un lieve rallentamento della crescita e dell’inflazione nell’unione monetaria del Vecchio Continente.
Tornando al settore IT di Piazza Affari, la big cap Stm ha archiviato le cinque sedute in lieve ribasso (-0,9%). Il colosso dei semiconduttori ha contenuto le perdite grazie anche alle previsioni sul fatturato 2018, visto in crescita tra il 14 e il 17%, e dall’incremento del target di investimenti a 1,2-1,3 miliardi. Nel comparto dei microchip si segnala che l’antitrust cinese avrebbero ripreso in esame il dossier relativo all’acquisizione dell’olandese Nxp Semiconductor da parte del produttore americano di microprocessori Qualcomm.
Sottotono invece la tlc Telecom Italia (-7,8%) nella settimana dei risultati trimestrali che hanno evidenziato ricavi in linea con le attese, un lieve peggioramento della gestione operativa e un utile netto in aumento. La società ha comunicato il termine dell’attività di direzione e controllo da parte di Vivendi e ha inviato una lettera al ministero del Lavoro per richiedere la cassa integrazione guadagni straordinaria.
Vivendi ha espresso preoccupazione per la nuova governance di Tim e sarebbe pronta a richiedere la convocazione si un’assemblea per riorganizzare il board. Intanto Genish ha aperto alla quotazione di Netco e alla cessione di Sparkle, mentre Tim Brasil e le torri di Inwit non sono in vendita. Nel comparto tlc si segnala infine che il Ceo di Vodafone, Vittorio Colao, ha annunciato il proprio addio.
Pesante anche la mid cap Reply (-5,5%), nonostante la crescita a doppia cifra dei conti nel primo trimestre.
Fra le small cap spicca Sesa (+6,7%), che ha superato per la prima volta i 30 euro. Prevalenza di segni rossi, invece, per le altre società del settore. Eurotech cede il 3,7%, nonostante il miglior primo trimestre degli ultimi 5 anni.
Nel comparto dei giochi Snaitech chiude quasi invariata (-0,7%) dopo i conti del primo trimestre, mentre Gamenet (-8,2%) sprofonda sebbene i conti mostrino un miglioramento dei margini.
Sottotono pure Exprivia (-7,7%), dopo i risultati del trimestre che hanno visto un utile ante imposte negativo per 13 milioni dopo l’integrazione con Italtel. La società inoltre si è aggiudicata una commessa da 15,8 milioni della Regione Puglia.
In rosso anche Retelit (-17,5%), nonostante i risultati al 31 marzo che confermano un deciso miglioramento della marginalità grazie ad un più favorevole mix dei ricavi e alla significativa crescita del segmento Business.
Negativa Fullsix (-1,9%) in scia ai risultati economici negativi del periodo gennaio-marzo.
Pesante Esprinet (-5,2%), nonostante i dati positivi nei primi tre mesi dell’anno. Il gruppo inoltre ha annunciato la fusione per incorporazione delle controllate EDSlan e Mosaico e l’avvio di un buy-back fino a 1,15 milioni di azioni. Sottotono anche Cad It (-4%) che ha chiuso il primo trimestre con un miglioramento dei margini e della liquidità netta.
Vendite su Be (-4,3%) che intanto ha acquistato il 100% di Q-fin, società specializzata in soluzioni e servizi per il Capital Market.
Non si salva nemmeno Tecnoinvestimenti (-7,2%) sebbene nel primo trimestre 2018 abbia riportato una progressione positiva dei risultati e una solida generazione di cassa.
Male anche Acotel Group (-5,9%) che ha chiuso il primo trimestre 2018 caratterizzato da un decremento del fatturato, un miglioramento dei margini reddituali e un peggioramento del risultato netto. La società inoltre ha redatto la prima versione del piano industriale 2018-2022 e convocherà per il 26 giugno 2018 l’assemblea per deliberare un aumento di capitale di massimi 3,8 milioni.
Infine si segnala che Consob ha approvato il documento informativo relativo alla procedura di obbligo di acquisto promossa da Time for Ticket sulla totalità delle 445.288 azioni ordinarie di Best Union Company (+0,5%) in circolazione, rappresentative del 4,76% del capitale sociale.