Ottava in ribasso per il settore utility a piazza Affari, con il Ftse Italia Servizi Pubblici che ha evidenziato un -1,1%, facendo meglio sia del corrispondente europeo (-1,7%) sia del Ftse Mib (-1,3%).
Tra le Big Cap la migliore è stata Enel (-0,3%) che ha vinto la gara per Eletropaulo. Nel dettaglio il colosso elettrico italiano, attraverso la propria controllata brasiliana, ha avanzato una nuova offerta da 45,22 reais, la più alta e superiore a quella di Neoenergia, controllata da Iberdrola, da 39,53 reais per azione. La proposta di Enel sarà così l’unica ad essere registrata nell’asta che si svolgerà il 4 giugno e nessun nuovo aumento di prezzo da parte degli altri concorrenti sarà consentito.
Vendite su Snam (-2,6%) che ha annunciato di aver raggiunto con Baker Hughes un’intesa finalizzata alla realizzazione di infrastrutture di micro-liquefazione. Obiettivo dell’accordo è incentivare la mobilità sostenibile nei trasporti pesanti su strada e promuoverne l’avvio nei trasporti via mare in Italia. Inoltre ha comunicato di aver perfezionato l’acquisizione dell’82% del capitale di TEP Energy Solution, una delle principali società italiane attive nel settore dell’efficienza energetica, come Energy service company (Esco).
Segue Italgas (-2,8%) che ha annunciato di aver perfezionato l’acquisto da CPL Concordia del 98% del capitale di 6 società (Baranogas Reti, Ischia Reti Gas, Progas Metano, Grecanica Gas, Favaragas Reti e Siculianagas Reti) operanti nel Sud Italia e titolari delle concessioni per la costruzione e la gestione della rete del gas in 16 Comuni.
Si segnala che Italgas, Terna (-0,9%) e Snam, sono state appesantite anche dall’annuncio da parte di Moody’s di aver iniziato su di esse, oltre che su altre tre società del comparto, il processo di valutazione per rivedere al ribasso i rating a lungo termine.
Nel segmento delle Mid Cap, la performance migliore dell’ultima ottava è stata quella di Erg (-0,3%).
Male Iren (-3,7%) su cui si riporta che i relativi enti locali azionisti detengono attualmente il 49,65% del capitale, costituito per il 40,83% da azioni bloccate in un accordo parasociale e per il restante 8,8% (incluso il 2,5% di Torino) da titoli che potrebbero essere ceduti in qualunque momento.
Debole pure Hera (-4,1%), anch’essa tra le società interessate dal suddetto annuncio di Moody’s. Nella scorsa settimana il gruppo ha comunicato che la controllata Hera Servizi Energia ha siglato un’intesa con il gruppo Villani per la realizzazione di un impianto di cogenerazione nello stabilimento di Bentivoglio (BO).
Peggiore tra le Mid del comparto Falck Renewables (-4,7%) che ha comunicato di aver acquistato nel periodo compreso tra il 21 e il 25 maggio 25.000 azioni proprie al prezzo medio unitario di 2,1839 euro, per un controvalore complessivo di 54.597,3 euro. L’operazione rientra nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto deliberata dall’assemblea dei soci il 16 gennaio 2017. Inoltre, il gruppo, attraverso la controllata norvegese Falck Renewables Vind, ha siglato con Vestas un contratto da circa 36 milioni di euro per la fornitura di 12 turbine eoliche V136 da 4,2 MW presso il parco eolico di Hennøy in Norvegia, la cui costruzione è già iniziata e la cui messa in esercizio è prevista per l’ultimo trimestre del 2019.
Tra i titoli delle società a minore capitalizzazione ha fatto meglio TerniEnergia con un +0,5 per cento.
Poco mossa anche Acsm-Agam (-0,8%) che ha comunicato l’iscrizione presso il Registro delle Imprese della delibera del 16 maggio dall’Assemblea straordinaria degli azionisti che ha approvato la fusione per incorporazione di A2A Idro4, ACEL Service, AEVV Energie, ASPEM, Azienda Energetica Valtellina Valchiavenna e Lario Reti Gas. Oltre al via libera alla super multi-utility della Lombardia, nella stessa sede i soci hanno approvato anche l’operazione di scissione parziale di A2A Energia in Acsm-Agam, unitamente alle correlate operazioni di aumento di capitale a servizio dei rapporti di cambio e modifiche statutarie. Gli azionisti che non hanno contribuito all’approvazione di suddetta delibera, perché assenti, astenuti o contrari, possono esercitare il diritto di recesso ad un valore unitario di liquidazione pari a 2,33 euro.
Ribasso di Edison (-2,5%) che, attraverso la controllata Fenice, ha sottoscritto con Prima Holding un accordo vincolante per l’acquisizione del 71,6% del capitale di Zephyro. Nel dettaglio, la controllata al 100% di Edison rileverà 7.007.299 azioni ordinarie e 91.672 azioni performanti, che verranno acquistate successivamente alla conversione in azioni ordinarie al prezzo di 10,25 euro per azione. Il closing dell’operazione, a partire dal quale Edison consoliderà integralmente Zephyro, è subordinato ad alcune condizioni sospensive, tra cui l’autorizzazione Antitrust. Successivamente Fenice promuoverà l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulla totalità delle restanti azioni, sempre al corrispettivo di 10,25 euro per azione. (Per un ulteriore approfondimento potrebbe interessarti anche Edison – Con Zephyro prosegue il percorso di crescita per linee esterne).
In relazione invece a Gruppo Waste Italia, il cui il titolo, dal 23 maggio, è sospeso a tempo indeterminato dalle negoziazioni a Piazza Affari, si segnala che ha reso noto di aver ricevuto comunicazione dal socio di riferimento, Sostenya Group Plc, della rinuncia all’iscrizione nell’elenco degli azionisti con voto maggiorato di 4.508.556 azioni sui quali era stata richiesta l’iscrizione con data efficacia 1 giugno 2016. Inoltre ha comunicato che il Consiglio di amministrazione ha avviato l’offerta, rivolta a investitori qualificati in Italia e nell’Unione Europea, di sottoscrizione in tutto o in parte dell’aumento di capitale per 6.451.873,75 euro, deliberato lo scorso 22 maggio, e di copertura, in misura proporzionale alla quota di aumento di capitale rispettivamente sottoscritta, del fondo a copertura perdite tratto dalle “Riserve c/futuro aumento di capitale “Sostenya Group Plc” di complessivi 9.581.000 euro, per un apporto totale a titolo di capitale di rischio fino a 16.032.873,75.