Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,6% e in linea all’omologo europeo (-0,5%), frenando anche il Ftse Mib (-1,3%).
Gli investitori continuano a manifestare timori sulla sostenibilità dei conti pubblici italiani, con il Governo guidato da Giuseppe Conte che ha inviato lo scorso lunedì il documento programmatico della manovra che lunedì alla Commissione Europea, la quale disporrebbe delle prossime due settimane per esaminarla nel dettaglio e dare un giudizio.
Tuttavia, secondo quanto affermato alla stampa dal commissario Gunther Oettinger, arriverà tra oggi e domani una lettera da parte del commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, nella quale si dovrebbe ribadire che il progetto di bilancio non è compatibile con le direttive europee.
Lo stesso Oettinger ha poi corretto il tiro su Twitter, affermando: “È mia opinione personale che, sulla base delle cifre, probabilmente dovremo chiedere all’Italia di correggere la bozza di bilancio. Non ho detto che c’è una decisione della Commissione sull’Italia, né che una lettera con una bocciatura verrà inviata questo giovedì o venerdì all’Italia”.
In tale scenario lo spread Btp-Bund risale nuovamente sopra i 300 pb (fonte Mts Markets), rallentando nuovamente il comparto bancario dopo due sedute in recupero. Quest’ultimo, inoltre è stato in parte frenato dalla notizia relativa che nel Documento programmatico di Bilancio predisposto dal Governo sono previsti provvedimenti che aumenteranno il carico fiscale di 3,3 miliardi nel 2019.
I principali banchieri italiani, dopo l’incontro avvenuto con il ministro dell’Economia Giovanni Tria a margine dell’esecutivo, hanno preferito mantenere una posizione di cautela prima di esprimere un giudizio, aspettando di conoscere i dettagli tecnici delle misure allo studio del Governo.
Seduta contrastata per i titoli del listino principale, tra i quali chiudono positive Ubi (+0,2%), la cui assemblea venerdì è chiamata ad approvare la riforma della governance che secondo indiscrezioni dovrebbe ricevere il via libera dei grandi fondi azionisti, Bper (+%), con il mercato che resta in attesa della presentazione del nuovo piano strategico, e UniCredit (+0,3%). Contiene il ribasso Banco Bpm (-0,6%), i cui vertici proseguono nel de-risking e hanno compiuto un ulteriore passo avanti nella semplificazione societaria.
Nel Mid Cap frenano nuovamente Credem (flat) e Popolare Sondrio (-0,4%), con quest’ultima in attesa dell’udienza di merito sulla riforma delle popolari che il Consiglio di Stato terrà oggi. Leggero calo per Creval (-0,1%), il cui neo confermato Ad Mauro Selvetti ha sottolineato che rimarrà una banca del territorio e che al momento lo sforzo è concentrato sul ritorno alla redditività. Ancora vendite su Mps (-0,8%), nonostante un tentativo di recupero, con la banca che resta sotto i riflettori per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’allargamento dello spread e l’incertezza sulle decisioni che potrebbero essere prese sui vertici dell’istituto dal Governo.
Tra le Small Cap tornano le vendite su Carige (-1,8%) dopo il rimbalzo delle ultime sedute, con i vertici al lavoro nell’ottica dell’emissione del bond subordinato per ripristinare i livelli di capitale. Sale ancora Banca Finnat (+1%) dopo il guadagno di martedì, con il titolo che era reduce da alcune sedute sottotono.