Avanza dell’1,2% nella seduta di ieri l’indice settoriale della moda. Performance di poco inferiore al rialzo dell’1,3 % registrato dal corrispondente indice europeo di confronto. Crescita contenuta su Piazza Affari (+0,2%).
Il focus degli investitori è rivolto principalmente ai colloqui commerciali fra Stati Uniti e Cina, dopo che dalla due giorni di colloqui, che doveva terminare ieri a Pechino, è filtrato un certo ottimismo tra le parti. La fiducia è aumentata dopo la conferma che la permanenza in Cina della delegazione Usa proseguirà anche oggi così come i dialoghi tra i rappresentanti di stato delle due superpotenze.
Secondo le stime preliminari di Confindustria Moda, nel 2018 il giro d’affari della moda maschile italiana ha sfiorato i 9,5 miliardi (+1,5%), un incremento però dimezzato rispetto all’anno precedente (+3,4%).
A livello di linea di prodotto, l’anno appena trascorso ha visto l’export di confezione maschile mettere a segno un +3,8%, con la maglieria che si è confermata la migliore (+10,3%), portando il peso dell’export sul fatturato dal 65% del 2017 al 67% del 2018, livello di rilievo che nessun altro business della moda vanta.
Nel Ftse Mib brilla Moncler (+2,8% a 30,63 euro), su cui gli analisti di Hsbc hanno confermato il “Buy” e il target price a 37 euro. Così facendo il titolo è entrato a far parte dei 5 “high conviction buy” di Hsbc nel comparto del lusso, insieme a Lvmh, Kering, Richemont e Hugo Boss. Gli analisti ritengono che la maison del piumino “ha ancora potenziale per aprire nuovi negozi e offre una esecuzione da prima della classe”. Inoltre, nel 2019 gli stessi prevedono per il comparto del lusso il caso base di “una normalizzazione/soft landing piuttosto che un forte rallentamento”.
Tra le Mid Cap Ovs mette a segno un consistente +14,2%, proseguendo la risalita dal -34,7% degli ultimi 3 mesi.
Forte rosso su Brunello Cucinelli, che ha ceduto l’11,7 per cento. Le vendite possono essere riconducibili al mancato raggiungimento di una “crescita in termini di ricavi e marginalità a doppia cifra” nell’intero 2018, annunciata dal Presidente e Amministratore Delegato, Brunello Cucinelli in occasione della pubblicazione dei ricavi dei 9 mesi 2018 e del 3Q 2018. Il tutto in scia alla divulgazione di lunedì, dopo la chiusura dei mercati, dei risultati preliminari dei ricavi del 2018, che hanno evidenziato una crescita dell’8,1% a cambi correnti a 553 milioni (+10,7% a cambi costanti). Nel dettaglio, l’ultimo trimestre dell’anno ha presentato un fatturato in aumento del 9,6% a 130,9 milioni, una performance in linea con le attese degli analisti.
Piquadro (+4,1%) è stata la migliore delle Small Cap, dopo aver comunicato che i ricavi nei primi nove mesi dell’esercizio 2018-2019 sono cresciuti del 50,5% a 107,3 milioni. In particolare a spingere il giro d’affari sono stati il consolidamento di Maison Lancel e la crescita organica.