Banche – Settimana al top (+6,7%), boom di Banco Bpm (+11,4%) e Ubi (+9,9%)

Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un balzo del 6,7% e sovra-performando di oltre 1 punto percentuale l’analogo europeo (+5,4%), supportando anche il Ftse Mib (+2,1%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, anche se al momento sembrano ridursi data la possibilità concreta che Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale.

Il presidente americano, Donald Trump, ha deciso di posticipare a data da destinarsi la deadline entro cui far scattare le nuove tariffe dal 2 marzo inizialmente stabilito dati i progressi fatti nel nei colloqui tenutisi a Washington la settimana scorsa.

Per quanto riguarda l’Italia, la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2018 ha certificato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, che hanno portato la Commissione Europea ad abbassare le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno. Anche gli ultimi dati macro, fatturato e ordini dell’industria, hanno confermato questo trend.

L’agenzia Fitch ha comunque deciso di confermare il rating ‘BBB’, mantenendo l’outlook negativo.

Tuttavia, come già ampiamente atteso, la Commissione Europea nel Country Report relativo al Paese italiano fa presente che “il rapporto debito/Pil non è atteso scendere nei prossimi anni dato che la prospettiva macroeconomica e i programmi di bilancio del Governo, anche se meno espansivi di quanto previsto inizialmente, comporteranno un deterioramento del surplus primario”.

“Siamo preoccupati perché il debito italiano non cala dati i programmi di bilancio e lo stallo delle riforme. Resteremo vigili seguendo da vicino gli sviluppi in Italia”, ha affermato il vice presidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis.

Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, l’organismo comunitario non aprirà una procedura d’infrazione contro l’Italia ma potrebbe chiedere una manovra correttiva dopo le elezioni europee di maggio se i conti pubblici presenteranno una consistente deviazione dai target europei.

Sul comparto bancario, anche grazie al calo dello Btp-Bund fino in area 250 pb da 270 pb (fonte Mts Markets), gli acquisti sono stati sostenuti.

In gran spolvero anche tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali mettono il turbo Banco Bpm (+11,4%), il cui Ad Giuseppe Castagna ha sottolineato che il 2019 segnerà il ritorno alla redditività e con la banca che ha collocato un bond senior preferred da 750 milioni, e Ubi (+9,9%), che ha chiuso il collocamento di un’obbligazione Tier2 da 500 milioni e con l’istituto che al momento è concentrato sul rinnovo del cda.

Molto bene UniCredit (+7,6%), che nei giorni scorsi ha piazzato un bond Tier2 da 1 miliardo,  e Intesa Sanpaolo (+5,7%), che ha collocato un covered bond da 1 miliardo e con le fondazioni azioniste al lavoro in vista del rinnovo del cda. In gran spolvero Bper (+6,8%), i cui vertici hanno alzato il velo sul nuovo piano strategico 2019-2021 che, tra i principali obiettivi, prevede un utile netto di 450 milioni a fine 2021 e un Npe ratio lordo sotto il 9 per cento.

Sul Mid Cap sugli scudi Credem (+4,3%), Popolare Sondrio (+2,6%) e, soprattutto Mps (+5%), con l’Ad di Bper, Alessandro Vandelli, che ha fatto presente che la banca toscana, che nel frattempo continua a lavorare sul de-risking, non è un target accessibile il gruppo modenese. Preme sull’acceleratore Creval (+13,9%), in scia all’annuncio del ricambio al vertice, con l’uscita dell’Ad Mauro Selvetti e la contestuale nomina di Luigi Lovaglio.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con i commissari che ieri hanno presentato il nuovo piano industriale al 2023, il quale prevede un aumento di capitale da 630 milioni, un target di Npe ratio lordo al 6-7% a fine 2019 e con la banca che ha chiuso il 2018 con un rosso di 272,8 milioni. Le offerte vincolanti per una possibile aggregazione sono attese entro aprile. Brilla Banca Finnat (+2,9%), su cui Banca Imi ha confermato il ‘buy’, come riportato da Bloomberg.