A2A – Piano strategico 2019-23: Ebitda ordinario a 1,5 miliardi al 2023 (cagr +5,1%)

Il business plan 2019-2023 , in continuità con il precedente piano 2018-2022, si basa su tre principali pilastri industriali: l’economia circolare, la transizione energetica e le soluzioni smart.

Nel dettaglio, la crescita nel settore dei servizi ambientali si inserisce nel quadro regolatorio comunitario e in particolare nel pacchetto europeo sull’economia circolare, che introduce diversi obiettivi lungo la catena del valore, dalla raccolta differenziata al recupero di materia.

Il percorso di sviluppo a lungo termine è indirizzato alla transizione energetica con l’obiettivo della decarbonizzazione, che prevede la dismissione degli impianti a carbone, una forte crescita delle energie rinnovabili, allineata agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas serra, e dell’efficienza energetica.

Cardine sarà l’adozione delle tecnologie digitali per rendere i business più efficienti, affidabili e sicuri, con progetti di efficientamento energetico, soluzioni IoT (internet of things) e mobilità sostenibile.

A livello di aggregati economico-finanziari il gruppo, guidato da Luca Valerio Camerano, si attende a fine piano un Ebitda ordinario pari a 1.531 milioni (vs 1.192 milioni nel 2018) con un cagr del 5,1% e un utile netto di 62 milioni (vs 344 milioni nel 2018).

Confrontando queste proiezioni con quelle del precedente piano, si rileva un miglioramento a livello di margini operativi. Infatti il business plan 2018-2022 prevedeva un Ebitda ordinario al 2022 di 1,4 miliardi con un cagr del 4,1 per cento. A livello di ultima riga del conto economico, invece, il nuovo piano si presenta in continuità con quello precedente, che prevedeva un utile netto di gruppo a 0,5 miliardi al 2022 (vs 0,3 miliardi nel 2017).

Analizzando i risultati operativi delle aree di attività, il business della Generazione dovrebbe registrare un Ebitda al 2023 pari a 323 milioni (vs 359 milioni nel 2018) con un cagr del -2,1%, per l’effetto combinato di una riduzione di 115 milioni nei mercati ambientali, parzialmente compensati da una crescita di 79 milioni derivante principalmente dallo sviluppo delle rinnovabili e dalla capacity market.

L’Ebitda del settore Mercato a fine piano dovrebbe raggiungere i 323 milioni (vs 187 milioni nel 2018) con un cagr dell’11,5%, con una crescita di 95 milioni dalla vendita di energia elettrica e gas e 41 milioni dai nuovi servizi energetici (energy solutions, smart cities, illuminazione pubblica e servizi a valore aggiunto).

Dalla business unit Ambiente si attende un Ebitda di 381 milioni al 2023 (vs 269 milioni nel 2018) con un cagr del 7,1%, con una crescita di 107 milioni principalmente derivante dai nuovi impianti.

Infine, per il settore Reti il management prevede a fine piano un Ebitda di 518 milioni (vs 406 milioni nel 2018, cagr 5%), con una crescita di 62 milioni da reti gas e reti elettriche, di 25 milioni dal ciclo idrico e di 26 milioni dal teleriscaldamento.

Gli investimenti, complessivamente in arco di piano sono previsti a circa 4 miliardi, di cui circa 300 milioni relativi allo sviluppo nel segmento delle energie rinnovabili. Investimenti che superano del 22% il piano precedente, e saranno concentrati:

  • nella business unit Reti (circa il 50% del totale, pari a 1.963 milioni) principalmente finalizzati allo sviluppo della rete elettrica, tramite la realizzazione di 5 nuove cabine primarie e la ristrutturazione completa di altre 2, all’implementazione di nuovi contatori smart e alla partecipazione a gare gas negli ATEM di riferimento (500 milioni). La RAB totale è attesa incrementarsi di circa 600 milioni, a 2,6 miliardi al 2023;
  • nella business unit Ambiente (circa il 24% del totale, pari a 943 milioni) relativi principalmente alla realizzazione dei 9 nuovi impianti di recupero materia e di energia, e al mantenimento degli impianti esistenti;
  • nella business unit Mercato (10% del totale, pari a 402 milioni), relativi a progetti di efficienza energetica e finalizzati a sostenere lo sviluppo della mobilità elettrica, con l’installazione di oltre 1.660 colonnine di ricarica al 2023.

Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è atteso a 3,3 miliardi a fine piano, in crescita di circa 300 milioni sul dato al 31 dicembre del 2018, ma comunque con una riduzione del rapporto indebitamento finanziario netto/Ebitda a 2,2x, grazie alla crescita della redditività operativa.

Numeri sostanzialmente allineati al precedente business plan, che evidenziava un indebitamento finanziario netto al 2022 di 3 miliardi (vs 3,2 miliardi nel 2017) e una rapporto indebitamento finanziario netto/Ebitda a 2,18X (vs 2,66x nel 2017).

In tema di remunerazione degli azionisti, il nuovo piano prevede l’aumento del dividendo atteso nel 2019 da 7,5 centesimi di euro per azione (previsti nel piano precedente) a 7,75 centesimi di euro e nel 2020 a 8 centesimi di euro per azione, proponendo una cedola minima in crescita del 5% per anno dal 2021 al 2023.

La multiutility lombarda intende anche valorizzare le sinergie multi-business, senza escludere la possibilità di iniziative di crescita con potenziale ulteriore generazione di valore non incluso nel piano, tra cui possibili operazioni di M&A e progetti industriali complessi.

Il Cda inoltre ha approvato il piano di sostenibilità 2019-2023 incentrato sui quattro pilastri della Politica di Sostenibilità del Gruppo al 2030 (basata sui Sustainable Development Goals dell’ONU), quali economia circolare (a cui destina investimenti per 670 milioni), decarbonizzazione, innovazione tecnologica nelle reti e servizi, benessere delle comunità e dei lavoratori.