AMM (Aim) – “Maggior visibilità e credibilità dallo sbarco in Borsa per essere leader in Italia”

Domani sbarcherà in Borsa AMM, società aretina attiva nella messaggistica aziendale e in via residuale nel web marketing, dopo il via libera di Borsa Italiana per l’ammissione alle negoziazioni sul mercato Aim.

Un’opportunità che l’azienda toscana potrà sfruttare al meglio, facendo leva su un mercato in espansione,  un modello di business innovativo e un top management dal comprovato track record.

Al timone di AMM ci sono infatti Omero Narducci e Riccardo Dragoni, i due co-amministratori delegati che vantano una pluriennale esperienza nel settore della messaggistica aziendale e del web marketing e che in precedenza hanno guidato con successo il gruppo Mobyt, quotato in Borsa fino al 2016.

“Riteniamo che la quotazione all’AIM possa consentirci di costituire un gruppo in grado di aggregare altre aziende nel settore della messaggistica, divenendo il primo player a livello nazionale”, spiega Narducci.

“Inoltre, la nuova configurazione ci consentirà di rafforzare ulteriormente la proposizione commerciale verso nuovi clienti e di sviluppare tecnologie in grado di ampliare il nostro portafoglio di prodotti”.

Gli altri obiettivi dichiarati sono quelli di “incrementare la notorietà del brand ed ottenere un accesso più rapido alle relazioni commerciali con i nuovi clienti”. Il percorso in Borsa, infatti, permetterà di avere “una maggiore visibilità” e di “garantire i clienti circa la solidità e la bontà delle nostre proposizioni”, conclude Narducci.

Per quanto riguarda i dettali tecnici dell’operazione, ricordiamo che sulla base delle richieste pervenute in sede di collocamentosono state assegnate 997.500 azioni ordinarie e il prezzo è stato fissato a 2,85 euro.

Inoltre è prevista l’assegnazione di 5 warrant ogni 20 nuove azioni sottoscritte. Alla data di inizio delle negoziazioni sarà assegnato 1 warrant, mentre i restanti 4 saranno attribuiti una volta decorsi trenta giorni.

Infine, è prevista l’assegnazione gratuita di Remedy Share al mancato raggiungimento in via proporzionale di un Ebitda adjusted consolidato proforma di 2,6 milioni nel 2019.