Servizi Finanziari (+0,1%) – In evidenza Banca Generali (+1,7%) e illimity (+1,4%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un leggero rialzo dello 0,1% e allineato l’analogo europeo (+0,5%), risentendo solo parzialmente del nuovo stop del comparto bancario (-1,6%) e chiudendo in direzione opposta rispetto al Ftse Mib (-0,4%).

Sullo sfondo permangono i timori per la frenata della crescita mondiale, innescati dai dubbi sulla possibilità che Stati Uniti e Cina possano giungere ad un’intesa commerciale, dopo le nuove tensioni a colpi di tariffe reciproche, con i dubbi che la fanno da padrone sul proseguimento dei colloqui.

Sul versante nazionale, la Commissione UE sostiene che l’Italia dalle regole europee sul bilancio a causa del suo elevato debito pubblico e, pertanto, ritiene che l’avvio di una procedura di infrazione sia giustificata.

Adesso l’Ecofin, che raggruppa i ministri finanziari dell’Unione Europea, disporrà di due settimane (fino al 19 giugno) per decidere se allinearsi alle valutazioni dell’esecutivo comunitario.

Ora deve essere il Governo di Roma che deve “mostrare che la procedura può essere evitata e come farlo”, ha affermato il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, mentre il vice presidente, Valdis Dombrovskis ha ribadito che “l’Italia deve riconsiderare la traiettoria del debito, che deve calare”.

“Il governo italiano continuerà ad avere un dialogo “costruttivo” con la Commissione Ue per raggiungere un accordo su come centrare i target di bilancio 2019, con deficit/Pil che scenderebbe al 2,1% rispetto al 2,4% indicato finora”, hanno sottolineato da palazzo Chigi.

Il nuovo stop del comparto bancario ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib spicca Banca Generali (+1,7%), che anche a maggio ha registrato una solida performance della raccolta netta. Tra le Mid Cap in luce Banca Mediolanum (+1,3%), in attesa del dato sulla raccolta netta di maggio.

Sul listino principale denaro su Azimut (+0,4%), il cui presidente Pietro Giuliani nell’Investor Day di martedì ha ribadito il target di utile netto superiore ai 300 milioni per il 2019, con il gruppo che a fine 2024 si è prefissato un target di almeno il 15% per gli investimenti alternativi sul totale delle masse gestite.

Tra le Mid Cap tornano le vendite su Banca Ifis (-4,4%), il cui Ad Luciano Colombini in un’intervista ha spiegato che il focus adesso è sulla crescita organica e sulle sinergie tra le attività, mentre frena nuovamente doBank (-4,4%), dopo l’ingresso di Intrum nel mercato greco degli Npl. Lettera su Cerved (-1,6%), con la società che presenta comunque interessanti potenzialità di sviluppo.

Ok Nexi (+0,7%), che ha recentemente confermato la guidance e che potrebbe fare il suo ingresso nel Ftse Mib. Nel frattempo, circolano rumor di stampa su possibili alleanze.

Tra le Small Cap si interrompono le prove di recupero di Banca Sistema (-2,4%), il cui turnover factoring ha superato il miliardo da inizio anno. In evidenza illimity (+1,4%), che nei giorni scorsi ha siglato una partnership con Microsoft, e DeA Capital (+1,1%), il cui fondo IDeA Taste of Italy ha realizzato un nuovo investimento.