Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,6% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,7%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte sta lavorando alla manovra 2020, con l’aggiornamento dei target di crescita e di finanza pubblica che potrebbe slittare a lunedì 30 settembre.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund stabilizzatosi in area 145 pb, sul comparto bancario sono tornati gli acquisti dopo i realizzi delle ultime sedute.
Acquisti sui titoli del Ftse Mib, incluse Ubi (+0,6%), mentre continuano i rumor sulla bancassurance e con alcuni soci storici che hanno creato un nuovo patto di consultazione, e UniCredit (+0,8%).
Sul Mid Cap nuovo stop per Mps (-2%), con il mercato che resta in attesa di capire come lo Stato intende uscire dal capitale. Ancora vendite su Popolare Sondrio (-1,8%), mentre recuperano Credem (+0,3%) e, soprattutto, Creval (+3,7%).
Tra le Small Cap, focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Ora ci si potrà concentrare sui prossimi passi.