Banche (-0,8%) – In evidenza Ubi (+0,6%) e Banco Bpm (+1,2%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un calo dello 0,8% e allineato all’omologo europeo (-1,4%), frenando anche il Ftse Mib (-0,8%).

Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati.

Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha aggiornato i target della manovra, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund rimasto in area 140 pb, il comparto bancario ha perso gradualmente smalto dopo una prima parte di seduta tonica.

Andamento contrastato per i titoli Ftse Mib, tra i quali spiccano Ubi (+0,6%) e Banco Bpm (+1,2%), dopo che il Ceo di quest’ultimo, Giuseppe Castagna, ha detto che una potenziale fusione tra le due banche avrebbe senso da un punto di vista strategico.

Sul Mid Cap ritraccia Mps (-2%), con il mercato che resta in attesa di capire come lo Stato intende uscire dal capitale e con la banca che prosegue l’iter per la cessione di alcuni immobili.

Tra le Small Cap, focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno.