Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un rialzo dello 0,7% e allineato all’omologo europeo (+0,7%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,8%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, anche se le due superpotenze sono pronte a proseguire i negoziati in questa settimana. A questo si aggiunge l’incognita Brexit.
Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha aggiornato i target della manovra, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund mantenutosi in area 140-145 pb, sul comparto bancario sono ritornati gli acquisti.
Nel Ftse Mib in luce Banco Bpm (+1,5%), con il Ceo Giuseppe Castagna ha detto che una potenziale fusione con Ubi avrebbe senso da un punto di vista strategico.
Bene la stessa Ubi (+2,5%), di cui un rilevate esponente dell’azionariato ha parlato di potenziali aggregazioni.
Sul Mid Cap frena Mps (-1,1%), con il mercato che resta in attesa di capire come lo Stato intende uscire dal capitale, per cui potrebbe essere propedeutica un’accelerazione nel de-risking.
In luce Popolare Sondrio (+2,1%), con il fondo Amber che, attraverso un’intervista rilasciata da un suo esponente, ritiene il titolo sottovalutato considerando i buoni fondamentali della banca.
Tra le Small Cap, focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno.
Tra le peggiori si colloca Banca Finnat (-7,3%), il cui ribasso potrebbe essere ricollegato al caso Bio On su cui la Consob avrebbe avviato dei controlli per chiarire se c’è stato market abuse secondo indiscrezioni.