Banche (+5,1%) – Exploit di Ubi (+9,8%) e Banco Bpm (+9,3%) nella settimana

Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con uno scatto del 5,1% e al di sotto dell’omologo europeo (+6,7%), trainando anche il Ftse Mib (+3,2%).

Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati. A questo si aggiunge l’incognita Brexit.

Sul fronte italiano, il nuovo Governo appoggiato da 5 Stelle e PD e guidato da Giuseppe Conte ha aggiornato i target della manovra, che prevede un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo.

In questo contesto, con lo spread Btp-Bund mantenutosi in area 138-143 pb, il comparto bancario è stato premiato dagli acquisti.

Nel Ftse Mib scattano Banco Bpm (+9,3%) e Ubi (+9,8%), che potrebbero rinviare a inizio 2020 la presentazione del nuovo piano strategico e con il mercato che vede un potenziale “matrimonio” tra le due banche.

In gran spolvero UniCredit (+7%), che a partire dal 2020 applicherà i tassi negativi sui depositi oltre 100 mila euro e che prosegue con il de-risking. Inoltre, sono ritornati i rumor sulla possibile creazione di una sub-holding sulle attività estere.

Sul Mid Cap frena Mps (-1,5%), con il mercato che resta in attesa di capire come lo Stato intende uscire dal capitale, per cui potrebbe essere propedeutica un’accelerazione nel de-risking.

Tra le Small Cap, focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno.