Banche (-0,3%) – Partenza tonica per Banco Bpm (+1,5%)

Il Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un lieve ribasso dello 0,3% e allineato all’omologo europeo (-0,5%), frenando anche il Ftse Mib (-0,3%).

Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima. Non bisogna poi dimenticare l’incognita Brexit.

Sul fronte italiano, il Governo, che ha aggiornato i target della manovra con un tasso di crescita del Pil dello 0,6% e un rapporto deficit/Pil al 2,2% per l’anno prossimo, sta ultimando i dettagli della manovra da inviare entro oggi alla Commissione Europea.

In questo contesto, con lo spread Btp-Bund sceso a 137 pb, il comparto bancario ha chiuso sotto la parità.

Nel Ftse Mib si mette in luce Banco Bpm (+1,5%), che potrebbe rinviare a inizio 2020 la presentazione del nuovo piano strategico e con il mercato che vede un potenziale “matrimonio” con Ubi (+0,1%), con quest’ultima che ha lanciato un bond.

Frena UniCredit (-0,5%), che a partire dal 2020 intende applicare i tassi negativi sui depositi oltre 1 milione e che prosegue con il de-risking. Inoltre, sono ritornati i rumor sulla possibile creazione di una sub-holding sulle attività estere.

Ok Mediobanca (+0,1%), il cui management ha ricevuto diversi apprezzamenti per la strategia perseguita in questi anni.

Sul Mid Cap rallenta ancora Mps (-0,9%), con il mercato che resta in attesa di capire come lo Stato intende uscire dal capitale, per cui potrebbe essere propedeutica un’accelerazione nel de-risking.

Bene Popolare di Sondrio (+1%), che per il momento non considera l’idea di applicare i tassi negativi ai grandi depositi e con la banca che intende continuare a lavorare con le proprie gambe.

Tra le Small Cap, focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno.