Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dello 0,3% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,5%), risentendo in parte della seduta poco mossa del comparto bancario (0,0%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,1%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che dovrebbe essere ratificato nelle prossime settimane.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
La giornata incolore del settore creditizio non ha impattato sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib continua a salire Azimut (+1,1%), che ha fatto il proprio ingresso nel mercato Usa degli investimenti alternativi.
Sul listino principale bene Fineco (+1,2%), mentre sul Mid Cap si mettono in luce Banca Generali (+1%) e Banca Mediolanum (+2,3%).
Scatta Nexi (+4,9%), che ha avviato dei contatti preliminari con Intesa Sanpaolo per rafforzare la partnership.
Tra le Mid Cap rallenta ancora per Banca Ifis (-1,4%), che presenterà il nuovo piano industriale a gennaio 2020. Risale Cerved (+1,5%), che lavora per valorizzare il credit management, mentre proseguono le vendite su doValue (-3,1%), secondo rumor interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank e con il socio Eurocastle che ha avviato un’offerta su circa il 19% del capitale.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+1,3%), che nei primi nove mesi ha evidenziato una riduzione del deficit.
Continua il buon momento di Banca Sistema (+0,2%), che ha acquistato il credito su pegno da Intesa Sanpaolo.