Tecnologia (-0,6%) – Tim in rialzo del 7,4% nell’ottava

Nelle sedute dal 18 al 22 novembre il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso in calo dello 0,6%, in linea con l’Euro Stoxx Tecnologia (-0,6%) e facendo meglio del Ftse Mib (-1,4%).

A dominare i mercati nella settimana appena conclusa è stato ancora il tema del commercio, con segnali contrastanti provenienti da Stati Uniti e Cina. Gli Usa hanno varato un provvedimento a favore dei manifestanti di Hong Kong, indispettendo Pechino che è pronta a ritorsioni.

Tuttavia, il vicepremier cinese Liu He ha invitato i funzionari a stelle e strisce nella capitale del Paese asiatico per velocizzare le trattative sulla fase uno dell’accordo commerciale. Gli Usa potrebbero anche far slittare l’entrata in vigore dei nuovi dazi, prevista per il 15 dicembre mentre Trump ha parlato di accordo molto vicino e il presidente cinese Xi Jinping ha detto di lavorare ad un’intesa equa e basata sul rispetto reciproco.

Tornando al comparto tech e tlc di Piazza Affari, la big cap Stm ha chiuso i 5 giorni a -1,1% e ha ampliato ed esteso l’accordo pluriennale a lungo termine già esistente con la statunitense Cree per la fornitura di fette (o substrati) in carburo di silicio (SiC), portandolo a un valore superiore a 500 milioni di dollari.

In forte rialzo la tlc Telecom Italia (+7,4%), premiata anche dall’upgrade di Barclays che ha rivisto la raccomandazione da “underweight” a “equalweight”, alzando il target price da 0,52 euro a 0,65 euro. L’Ad Gubitosi ha dichiarato che le trattative per la creazione della rete unica possono andare in porto e se ciò non avverrà sarà un’occasione persa per le parti in causa e per il Paese. La riduzione di 6 miliardi del debito, inoltre, resta la priorità principale del Piano. Intanto, è scaduto il termine per l’invio delle offerte per la rete da parte dei fondi.

Ben intonate le mid cap Reply (+5,3%) e Sesa (+4,6%). Tra le small cap acquisti su Esprinet (+13,8%) e Digital Bros (+10,8%), che riprende il rally partito tra fine ottobre e inizio novembre e tocca i massimi da settembre 2017. Bene anche Retelit (+8,4%), realizzi su Eurotech (-13,6%) in rialzo del 159,5% da inizio anno.

In calo Tinexta (-5,7%, +79,8% nel 2019) su cui Banca Akros ha abbassato il target price da 14,5 a 12,5 euro, confermando la raccomandazione neutral. Poco mossa, invece, Cellularline (+0,3%) su cui Mediobanca ha limato il prezzo obiettivo da 9,6 a 9,2 euro, ribadendo il giudizio outperform.

Acquisti su GPI (+1,9%) che prevede di chiudere il 2019 con un fatturato superiore a 230 milioni, dopo i 203,7 milioni consolidati nel 2018, e con una marginalità attesa al 14 per cento. Inoltre, ha acquistato il 60% del capitale di Guyot Walser Informatique (GWI), con l’intento di salire al 100 per cento.