Il Ftse Italia Servizi Finanziari avvia la settimana poco mosso (+0,1%) e allineato all’omologo europeo (+0,3%), risentendo della frenata sul comparto bancario (-1,1%) e tenendo meglio del Ftse Mib (-0,6%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, e con l’allentamento delle tensioni Stati Uniti-Iran dopo gli attacchi reciproci.
Sul fronte italiano, le imminenti elezioni in Emilia-Romagna daranno un’idea sulla tenuta del Governo.
Il rallentamento del settore creditizio ha impattato in parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali gli acquisti premiano Banca Generali (+0,3%), sostenuto ancora dal buon dato sulla raccolta netta del 2019, così come Azimut (+0,2%).
Sul listino principale flat Nexi (0,0%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie, mentre termina sottotono Exor (-0,2%), mossasi in scia all’andamento contrastato delle principali controllate quotate.
Tra le Mid Cap stop per Banca Ifis (-0,6%), reduce dalla presentazione del nuovo piano industriale al 2022. Acquisti su Cerved (+0,7%), al lavoro per valorizzare il credit management, e doValue (+0,8%), che ha registrato dei cambiamenti nell’assetto azionario.
Ok illimity (+0,4%), che ha appena completato l’acquisizione del 70% di IT Auction.
Tra le Small Cap ritraccia Banca Intermobiliare (-3,8%), che da poco ha concluso la prima tranche da 44,1 milioni del rafforzamento patrimoniale, mentre si mette in luce Banca Sistema (+3,7%).