Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un ribasso del 3,5% e al di sotto dell’analogo europeo (-2,7%), frenando anche il Ftse Mib (-0,7%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale.
Nel frattempo, la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse e avviato un riesame della strategia di politica monetaria.
Sul fronte italiano, l’esito delle elezioni in Emilia-Romagna daranno un’idea sulla tenuta del Governo. Il tutto dopo le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico dei 5 Stelle, uno dei partiti che appoggia l’esecutivo.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund che ha oscillato tra i 160-170 pb, il comparto bancario ha visto prevalere le vendite.
Sul Ftse Mib resistono meglio Intesa Sanpaolo (-2,5%), tra le banche più solide e profittevoli in Italia e in Europa, e Mediobanca (-1,9%), in attesa delle prossime mosse di Leonardo Del Vecchio.
Sul Mid Cap scatta Mps (+4,9%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking e sulla cessione degli immobili non core, con la banca che ha collocato un nuovo bond, mentre rallenta Popolare Sondrio (-4,2%), il cui cda non ha accolto la richiesta di diventare socio arrivata dal fondo Amber.
Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso potrà tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.