Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 3,2% e in linea all’analogo europeo (+2,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina, anche se potrebbe essere stato trovato un rimedio.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha segnato la vittoria del PD, che rafforza la tenuta del Governo appoggiato dallo stesso PD e dal M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund ristrettosi in area 130-135 pb, sul comparto bancario sono proseguiti gli acquisti, grazie anche ad alcune solide trimestrali.
Sul Ftse Mib scatta UniCredit (+8,2%) dopo i risultati e che ha ceduto il 12% di Yapi, mentre Intesa Sanpaolo (+0,9%) continua il momento positivo innescato dai conti. Bene anche Bper (+1,1%) dopo la trimestrale, mentre ieri sera è stato il turno di Banco Bpm (+4,3%), mentre lunedì prossimo toccherà a Ubi (+2,7%).
Sul Mid Cap ritraccia risale subito Mps (+2%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking, sulla vendita degli immobili e dei conti in programma per oggi. Ok Creval (+6,5%) dopo i risultati.
Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso può tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.