Il Ftse Italia Banche chiude la settimana con un balzo dell’11,5% e “battendo” l’analogo europeo (+9%), sostenendo anche il Ftse Mib (+5,3%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina, anche se potrebbe essere stato trovato un rimedio.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha segnato la vittoria del PD, che rafforza la tenuta del Governo appoggiato dallo stesso PD e dal M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund ristrettosi in area 130-135 pb, il comparto bancario è stato decisamente premiato dagli acquisti, grazie anche ad alcune solide trimestrali.
Sul Ftse Mib mette il turbo UniCredit (+5,1%) dopo i risultati, così come Intesa Sanpaolo (+10,3%), sempre in scia ai conti. Stesso discorso per Banco Bpm (+13,2%) dopo la trimestrale, mentre oggi toccherà a Ubi (+9,9%).
Sul Mid Cap scatta Mps (+5,6%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking, sulla vendita degli immobili in questa settimana e dopo i conti. Ok Creval (+16%) dopo i risultati.
Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso può tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.