Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,8% e al di sotto dell’analogo europeo (-0,4%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,9%) di chiudere in territorio positivo.
Sul versante internazionale, dopo che Usa e Cina hanno firmato la fase 1 dell’accordo commerciale, adesso le preoccupazioni sono connesse al diffondersi del coronavirus oltre i confini cinesi, in attesa di mosse concrete da parte di governi e banche centrali per contrastarne gli effetti, iniziate con il taglio di 50 punti base da parte della Fed.
Anche sul fronte italiano sono scattati timori legati al coronavirus dopo i contagi accertati, per i possibili riflessi sull’economia.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund ristrettosi in area 165 pb, il comparto bancario ha archiviato un’altra seduta di vendite.
Sul Ftse Mib bene Ubi (+1,3%) e Intesa Sanpaolo (+0,4%), al lavoro con i rispettivi advisor sull’Ops promossa dalla seconda sulla prima.
Ancora in calo Banco Bpm (-4,3%), che ha alzato il velo sul piano industriale al 2023 e il cui Ceo Giuseppe Castagna ha ribadito la strategia di crescita stand-alone, aggiungendo che un’eventuale aggregazione potrebbe essere analizzata solo in caso di deal tra pari.
Sul Mid Cap nuovamente in rosso Mps (-2,3%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking, anche in ottica M&A. Crolla Creval (-8,6%), alle prese con la prosecuzione del de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso può tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.