Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso del 3% e al di sopra dell’analogo europeo (-3,9%), rallentando anche il Ftse Mib (-1,8%).
Sul versante internazionale, dopo che Usa e Cina hanno firmato la fase 1 dell’accordo commerciale, adesso le preoccupazioni sono connesse al diffondersi del coronavirus oltre i confini cinesi, in attesa di mosse concrete da parte di governi e banche centrali per contrastarne gli effetti, iniziate con il taglio di 50 punti base da parte della Fed.
Anche sul fronte italiano sono scattati timori legati al coronavirus dopo i contagi accertati, per i possibili riflessi sull’economia. Il Governo ha chiesto all’UE di aumentare il deficit di 6 miliardi per fare fronte all’emergenza.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund risalito in area 175 pb, il comparto bancario ha archiviato un’altra seduta di vendite.
In rosso tutti i titoli del Ftse Mib, incluse Mediobanca (-4,2%), in attesa delle prossime mosse di Leonardo Del Vecchio, e Banco Bpm (-4,2%), che ha alzato il velo sul piano industriale al 2023 e il cui Ceo Giuseppe Castagna ha ribadito la strategia di crescita stand-alone, aggiungendo che un’eventuale aggregazione potrebbe essere analizzata solo in caso di deal tra pari.
Calo più limitato per UniCredit (-1,6%), il cui Ceo Jean Pierre Mustier resterà alla guida.
Sul Mid Cap sotto pressione Mps (-7,4%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking, anche in ottica M&A.
Tra le Small Cap focus su Carige, che adesso può tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.