Utility (+4,9%) – Spiccano Terna (+7%) e Mid nei cinque giorni

Nella settimana dal 23 al 27 marzo il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +4,9%, sottoperformando il corrispondente europeo (+3,1%) ma al di sotto del Ftse Mib (+6,9%).

L’attenzione degli operatori è rimasta focalizzata sulll’impatto economico dell’epidemia di coronavirus e sulle misure annunciate da banche centrali e altre istituzioni.

Tra gli interventi, il G20 ha deciso di iniettare più di 5 mila miliardi di dollari nell’economia mondiale.

In Europa la Bce ha rimosso il limite del 33% per i titoli di Stato e del 50% per i sovranazionali sull’acquisto di titoli nel programma da 750 miliardi che durerà almeno fino alla fine del 2020. Inoltre, ha annunciato che acquisterà anche asset con scadenze brevi includendo per la prima volta la carta commerciale.

Sull’obbligazionario, in chiusura di ottava, lo spread Btp-Bund è risalito di circa 22 bp in area 180 punti base, con il rendimento del decennale italiano in rialzo all’1,31 per cento. Nell’asta dei Bot semestrali da 7 miliardi di stamattina il rendimento è salito a 0,055% da -0,287% di fine febbraio, toccando il massimo da fine dicembre 2018.

Tornando alle società del settore, tra le Big la migliore è stata Terna (+7%).

Segue A2A (+5%) che punta, entro il 2030, a ridurre del 46% le emissioni dirette (Scope1) di gas effetto serra per chilowattora prodotto, rispetto al 2017 (emission factor al 2030 pari a 230 gCO2/kWh).

Fondazione Aem – Gruppo A2A, ha deciso di donare 100 mila euro ad alcuni ospedali milanesi impegnati nell’emergenza Covid-19 e

Altri 2 milioni saranno destinati a supportare le associazioni impegnate nel sostegno alle persone economicamente più fragili e le strutture ospedaliere in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria.

Snam, in progresso del 4,6%, è tra gli interessati a rilevare il 49% nei gasdotti di Abu Dhabi National Oil (Adnoc), il gigante energetico dello stato di Abu Dhabi. Un’operazione ancora alle battute iniziali ma, secondo le prime indicazioni, il 100% degli asset potrebbe essere valutato circa 15 miliardi di dollari.

Enel ha guadagnato il 4,5%. Il gruppo ha stipulato una polizza assicurativa a copertura degli oltre 68.000 dipendenti in tutto il mondo in caso di ricovero da virus COVID-19.

La Enel Cuore, ha stanziato oltre 23 milioni per progetti della Protezione Civile e delle Autorità nazionali e regionali in prima linea contro la diffusione del virus COVID-19.

Il Cda di Hera (-3,1%) ha approvato i conti dell’esercizio 2019, chiuso con un risultato di pertinenza degli Azionisti balzato del 36,8% a 385,7 milioni. Proposto un dividendo pari a 10 centesimi di euro per azione.

Allungano le Mid, tra queste Iren (+14,2%) ha avviato una seconda tranche del programma di acquisto di azioni proprie nei termini di cui alla delibera dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti del 5 aprile 2019.

La società guidata da Massimiliano Bianco ha incassato 75 milioni a valere sul contratto di finanziamento stipulato con la BEI nel marzo 2017 destinato a sostenere alcuni progetti di sviluppo e ammodernamento delle reti elettriche aventi caratteristiche di sostenibilità ambientale.

Lo stesso Bianco ha stimato un impatto di Covid-19 sui conti 2020 della società di circa 15-20 milioni sull’Ebitda, con un aumento del rapporto Pfn/Ebitda a 3,3 volte.

In settimana il Cda della multiutility emiliana ha approvato i conti del 2019.

In controtendenza Ascopiave (-4,9%), il cui ha deliberato di proporre all’assemblea un nuovo piano di buy back per massime 46.882.315 azioni ordinarie.

Tra le Small, la migliore è stata algoWatt  che ha riportato un +13,5 per cento.

Segue Biancamano (+13,4%) il cui Cda ha approvato i risultati consolidati dell’esercizio 2019, con margini in miglioramento ma utili in calo.

In coda Plc (-5,3%) e Acsm Agam (-5,6%).

Nel secondo trimestre 2020 è atteso un forte ribasso delle bollette dell’energia elettrica (-18,3%) e del gas (-13,5%) per la famiglia tipo in tutela. La riduzione è dovuta alle perduranti basse quotazioni delle materie prime nei mercati all’ingrosso, legate ad una decisa riduzione dei consumi anche a causa dell’emergenza COVID-19, e una sostanziale stabilità nel fabbisogno degli oneri generali.

Quest’anno, il beneficio legato al ritorno all’ora legale per i prossimi sette mesi potrà essere influenzato dalla riduzione dei consumi registrata in questo periodo di chiusura delle attività per effetto dell’emergenza sanitaria da Covid-19.