Il Ftse Italia Banche chiude con un calo dell’1,8% e in linea all’analogo europeo (-2,2%), frenando anche il Ftse Mib (-1,3%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se sembrano esserci segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se nel caso europeo resta ancora qualche frizione su come procedere pur avendo trovato un accordo di principio.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un crollo del Pil tra l’8-10% per il 2020. Il Governo sta lavorando a un nuovo decreto (da 55 miliardi) e, nel frattempo, ha dato il via libera alla riapertura scaglionata delle attività produttive, avviatasi il 4 maggio.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund rimasto in area 250 pb, il comparto bancario ha visto tornare le vendite, mentre prosegue la stagione delle trimestrali.
Sul Ftse Mib ritraccia Intesa Sanpaolo (-2,1%) dopo lo scatto seguito alla solida trimestrale e che per quest’anno si aspetta un utile netto non inferiore a 3 miliardi, con il Ceo Carlo Messina che ha ribadito la valenza strategica dell’Ops su Ubi (-2,3%), attesa concludersi ad agosto 2020.
Vendite su UniCredit (-0,8%) dopo i conti in rosso, con la banca che dovrà rivedere il piano industriale e il cui Ad Jean Pierre Mustier ha ribadito di non essere interessato all’M&A.
Sul Mid Cap sottotono Mps (-0,4%), in attesa sul fronte delle interlocuzioni tra Tesoro e Commissione Europea sul de-risking e aspettando i conti.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa e con il cda che ha dato il via libera al raggruppamento delle azioni.