Il Ftse Italia Banche chiude con un calo dell’1% e in direzione opposta all’analogo europeo (+1,4%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,5%) di chiudere in territorio positivo.
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se sembrano esserci segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se nel caso europeo resta ancora qualche frizione su come procedere pur avendo trovato un accordo di principio.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime a un crollo del Pil tra l’8-10% per il 2020. Il Governo sta lavorando a un nuovo decreto (da 55 miliardi) e, nel frattempo, ha dato il via libera alla riapertura scaglionata delle attività produttive, avviatasi il 4 maggio.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund rimasto in area 245-250 pb, sul comparto bancario sono prevalse ancora le vendite, mentre prosegue la stagione delle trimestrali.
Sul Ftse Mib in rosso UniCredit (-1,6%) dopo la trimestrale, così come Bper (-2,5%), anch’essa fresca di conti. Sottotono Mediobanca (-0,3%) dopo i risultati e la decisione di sospendere la guidance sul dividendo per l’esercizio in corso. Resiste Ubi (+0,3%) in attesa dei conti.
Sul Mid Cap tiene Mps (+0,3%), in attesa sul fronte delle interlocuzioni tra Tesoro e Commissione Europea sul de-risking e dopo la trimestrale. Acquisti su Creval (+0,2%) dopo i risultati.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa e con il cda che ha dato il via libera al raggruppamento delle azioni.