Utility (-1,5%) – Resiste Hera (-0,3%) in una seduta difficile per il comparto

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,5%, meglio del corrispondente europeo (-1,7%) e del Ftse Mib (-1,8%).

Seduta negativa per le borse europee, penalizzate anche dalla riapertura negativa di Wall Street dopo il weekend lungo. Proseguono i realizzi sui tecnologici mentre tornano in primo piano le tensioni fra Stati Uniti e Cina. Sul fronte macro, è stata diffusa la lettura finale sul Pil dell’eurozona del secondo trimestre (-11,8% t/t), in attesa della riunione della Bce di giovedì.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia nuovamente a 153 punti base, con il rendimento del decennale italiano poco mosso all’1,03%.

Tornando alle società del comparto, tra le big tutte in negativo, argina le vendite Hera, in flessione dello 0,3 per cento.

Dalle segnalazioni di Consob sulle partecipazioni rilevanti, risulta che Blackrock detiene il 5,081% di Enel (-1,6%). La quota è detenuta in indiretta gestione non discrezionale del risparmio.

Per un approfondimento sullo studio dello stato dell’arte dell’Economia Circolare in Europa elaborato da Fondazione Enel e The European House – Ambrosetti in collaborazione con Enel ed Enel X clicca al seguente link: “Economia Circolare in Europa, sviluppo disomogeneo nonostante gli importanti benefici”.

In coda Snam e Italgas (-1,9%). La società guidata da Marco Alverà, attraverso la controllata Desfa, starebbe osservando con un certo interesse il nuovo terminal greco per il Gnl di Alexandroupoli, unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione che dovrebbe essere operativa al largo della Grecia entro il 2023.

Tra le mid, ha fatto peggio Iren (-1,8%) che, dal 31 agosto al 4 settembre 2020, ha acquistato 533.531 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 2,1899 euro, per un controvalore complessivo di oltre 1,16 milioni.

Infine, tra i titoli a minore capitalizzazione, in controtendenza Acsm Agam che guadagna il 3 per cento. Fanalino di coda Alerion (-3,1%).