Retelit – Crescono ricavi e margini nei 9 mesi 2020, conferma guidance ricavi, Ebitda e FCFO

I nove mesi 2020 di Retelit consolidano i risultati di Gruppo PA, entrata nel perimetro di consolidamento dal primo gennaio 2020, e i risultati del solo terzo trimestre di Brennercom. Le risultanze al 30 settembre 2020 del Gruppo Retelit non sono pertanto comparabili con quelle al 30 settembre 2019 per la sopravvenuta variazione dell’area di consolidamento.

I ricavi e proventi operativi si attestano a 109,1 milioni, rispetto a 59,0 milioni al 30 settembre 2019, con Gruppo PA che ha contributo per 44,1 milioni e Brennercom per 7,4 milioni. A parità di perimetro di consolidamento, i ricavi e altri proventi sarebbero diminuiti del 2,1% a 57,8 milioni, per via del termine di un contratto con un operatore internazionale, del valore di circa 2,5 milioni, il cui contributo in termini di Ebitda era comunque inferiore al 10%.

I ricavi dell’attività caratteristica sono pari a 107,0 milioni (56,0 milioni nei nove mesi 2019) e, secondo la nuova segmentazione adottata, sono così ripartiti: ricavi Enterprise & Government pari a 61,1 milioni (57%) e ricavi Wholesale pari a 45,9 milioni (43%).

Nei nove mesi l’attività commerciale ha generato nuovi ordini (TCV – Total Contract Value) pari a 70,3 milioni, rispetto 72,3 milioni (entrambi i dati sono inclusivi di Retelit e Gruppo PA). I nuovi ordini sono per 42,8 milioni (61%) relativi al segmento Enterprise & Government e per 27,5 milioni relativi al segmento Wholesale (39%).

La leggera flessione è principalmente ascrivibile a uno sfasamento temporale dei nuovi ordini relativi al mercato National Wholesale, non completamente compensati dalla crescita delle altre linee di business. Quest’ultima circostanza comporta una minore esigenza in termini di investimento rispetto a quanto previsto.

L’Ebitda ammonta a 32,7 milioni rispetto a 23,6 milioni dei primi nove mesi 2019, mentre a parità di perimetro sarebbe stato pari a 24,9 milioni (+5,4%). L’Ebitda margin si attesta al 30% rispetto al 40% dei primi nove mesi 2019 a seguito di un differente Revenues Mix con marginalità differenti derivanti dall’integrazione fra Gruppo Retelit e Gruppo PA. A parità di perimetro di consolidamento, infatti, l’Ebitda Margin sarebbe stato attorno al 42% rispetto al 40% dei primi nove mesi 2019. L’Ebitda risente di maggiori costi per consulenze esterne per attività di M&A relativi all’operazione Brennercom e di Gruppo PA pari a circa 1,2 milioni e costi di integrazione pari a circa 0,6 milioni.

L’Ebit si attesta a 7,6 milioni, in linea con il periodo di confronto, dopo ammortamenti e accantonamenti per 25,2 milioni (16,1 milioni nei nove mesi 2019). Gli ammortamenti (in aumento da 15,7 a 24,8 milioni) comprendono 3,2 milioni relativi all’attività di Purchase Price Allocation a seguito della business combination con Gruppo PA.

L’avviamento emerso in fase di business combination con Brennercom, invece, pari a 45,6 milioni, è stato iscritto per l’intero a provisional goodwill in attesa di completare, anche per Brennercom, le analisi ed il processo di Purchase Price Allocation.

L’utile netto, in diminuzione da 6,8 a 3,6 milioni, risente di oneri finanziari maturati per 2,8 milioni sul contratto di finanziamento a medio-lungo termine stipulato da Retelit Digital Services S.p.A con un Pool di Banche, oltreché degli oneri finanziari per l’accounting dell’IFRS 16 ed altri effetti minori per 744 migliaia circa.

La posizione finanziaria netta è negativa per 138,8 milioni rispetto ad una liquidità netta di 3,3 milioni al 31 dicembre 2019. La variazione è principalmente ascrivibile al contratto di finanziamento, sottoscritto per un importo complessivo massimo pari a 156,2 milioni, tra Retelit Digital Services ed un pool di banche, volto a sostenere l’acquisizione di Gruppo PA e di Brennercom e al rifinanziamento dell’indebitamento esistente.

Il Gruppo conferma le guidance 2020 per quanto riguarda fatturato (tra 165 e 175 milioni), EBITDA (tra 51 e 56 milioni) e Unlevered Free Cash Flow (tra 17 e 22 milioni), posizionandosi nella fascia bassa del range, mentre ha rivisto la previsione sugli investimenti a 24-26 milioni da 28-33 milioni precedentemente indicati.