Mercati asiatici – Frena il Giappone dopo i deludenti dati macro

Giornata contrastata per le principali piazze finanziarie asiatiche dopo la chiusura in lieve rialzo di Wall Street. Vendite a Shanghai, Tokyo e Hong Kong mentre Seoul ha oscillato tra piccoli guadagni e perdite.

Un andamento che ha riflettuto i deludenti dati macroeconomici con il Giappone ha riportato una crescita della produzione industriale più debole del previsto e una crescita della produzione cinese sostanzialmente piatta.

L’agenzia cinese di statistica nazionale ha riportato che l’attività manifatturiera è rimasta stabile a maggio, aggiungendo che i segnali di rimbalzo si stanno stabilizzando.

In Giappone le vendite al dettaglio di maggio sono diminuite del 4,5% rispetto al mese precedente e la produzione industriale è salita per la prima volta al di sopra dei livelli pre-pandemia, ma la crescita del 2,5% è stata inferiore al previsto.

Negli Stati Uniti focus rivolto sul maxi budget di spesa da 6 mila miliardi di dollari per l’anno fiscale 2022 che il presidente Joe Biden dovrebbe presentare oggi.

Tale piano di spesa, secondo rumor di stampa, sarà destinato a infrastrutture, istruzione e assistenza sanitaria. Il piano toccherebbe 8.200 milioni di dollari entro il 2031.

Il Dipartimento del Commercio ha dichiarato venerdì che le spese per consumi personali, una misura dell’inflazione utilizzata dalla Federal Reserve, sono aumentate del 3,6% ad aprile. Escludendo i prezzi volatili di cibo ed energia, inflazione del 3,1%, ben al di sopra dell’obiettivo a lungo termine della Fed del 2%.

I funzionari della Fed hanno detto in precedenza che l’economia avrebbe potuto “surriscaldarsi” per assicurarsi che una ripresa fosse stabilita, ma gli investitori temevano che gli Stati Uniti e altre banche centrali potessero sentire la pressione per ritirare lo stimolo dopo gli inaspettati bruschi aumenti dei prezzi dei beni di consumo e di alcune materie prime. Sono stati almeno temporaneamente rassicurati dai commenti dei funzionari della Fed che dicono che è troppo presto per cambiare direzione.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,2188 e il dollaro/yen si fissa a 109,78. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent a 69,19 dollari al barile (+0,7%) e il Wti a 66,82 dollari al barile (+0,8%). Oro a 1.907,25 dollari l’oncia (+0,1%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai cede lo 0,2% mentre Shenzhen guadagna lo 0,5%. Hong Kong in flessione dello 0,6%.

In Giappone il Nikkei e il Topix segnano rispettivamente -1% e -1,3%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Nasdaq (+0,1%), S&P 500 (+0,1%) e Dow Jones (+0,2%).