Il Ftse Italia Banche chiude con un calo del 2% e in linea all’analogo indice europeo (-1,6%), frenando anche il Ftse Mib (-1,1%).
Gli operatori monitorano la situazione in Ucraina, su cui sono arrivati segnali di distensione grazie alla possibilità di arrivare a una soluzione tra Russia e Paesi dell’Occidente attraverso la diplomazia, anche se la minaccia di un’invasione russa non è del tutto scongiurata.
Il sentiment, inoltre, resta frenato dall’elevata inflazione e dalla prospettiva di un minore supporto dalle banche centrali.
In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus resta anche sull’andamento dei contagi e sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto dovrebbero essere gestibili.
In questo scenario, con lo spread sceso in area 160 pb, sul comparto bancario sono continuate le prese di beneficio.
Sul Ftse Mib ritracciano ancora Bper (-4%), che ha definito l’operazione Carige, e Banco Bpm (-1,2%), sempre al centro dei rumor di M&A, così come UniCredit (-2,7%), al lavoro sulla possibile valorizzazione delle attività di leasing secondo rumor.
Sul Mid Cap altro stop per Mps (-3,3%), in attesa delle prime mosse del neo Ad Luigi Lovaglio e di novità sulle interlocuzioni tra il Tesoro e l’UE per la proroga della presenza pubblica nel capitale, mentre la banca ha smentito la necessità di un aumento di capitale da 3,5 miliardi.
Sullo Small Cap rallenta Carige (-0,4%), per cui è stata trovata una soluzione con l’ingresso nel gruppo Bper.