Tech (+2,9%) – Tim (+15,7%) risale dai minimi nell’ultima ottava

Nelle sedute dal 7 all’11 marzo il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso a +2,9% rispetto al +2,2% dell’Euro Stoxx Tecnologia e al +2,7% del Ftse Mib.

La settimana è stata contraddistinta dalla volatilità a causa del proseguimento del conflitto in Ucraina e delle sanzioni verso la Russia, tra cui l’embargo di Stati Uniti e Gran Bretagna sul petrolio da Mosca. Le pressioni inflazionistiche, esacerbate dalla guerra, hanno spinto la Bce ad annunciare la possibilità di un ritiro anticipato degli stimoli monetari mentre questa settimana sarà il turno delle decisioni di BoE e Fed, con quest’ultima pronta ad alzare i tassi di 25 punti base. Da segnalare i dati macro sull’inflazione statunitense, in accelerazione al 7,9% a febbraio.

Tornando a Piazza Affari e al comparto tech, Stm termina i cinque giorni a +2,9%. Risale dai minimi storici la tlc Telecom Italia (+15,7%) prima del Cda sul dossier KKR. In settimana si sono tenuti degli incontri fra il Ceo Labriola e la comunità degli investitori per presentare il piano.

Inoltre, sono tornate in primo piano le voci di una fusione con la rete di Open Fiber. L’azionista di riferimento Vivendi ha svalutato la quota a 0,657 euro per azione da 0,86 euro, mentre Moody’s ha tagliato il rating a lungo termine da Ba2 a Ba3, confermando l’outlook negativo, in seguito alla pubblicazione dei risultati 2021.

Positive anche le mid cap. Sesa ha diffuso i conti dei 9 mesi 2021-22, Antares Vision ha proposto di destinare il risultato dell’esercizio a deduzione della riserva straordinaria e ha approvato un piano di buyback fino a 2 milioni.

Per quanto riguarda le aziende a minor capitalizzazione, avanzano Digital Bros (+11,2%) e Txt (+11%) dopo la diffusione dei rispettivi risultati. Anche Esprinet ha pubblicato i conti.