Mercati Usa – Previsto avvio debole dopo il Job Report

I futures sull’azionario Usa cedono lo 0,2-0,5%, preannunciando una partenza negativa a Wall Street dopo il crollo di ieri in scia ai crescenti timori di stagflazione e in seguito alla diffusione del Job Report di aprile.

Giovedì i principali indici americani hanno chiuso in forte calo, guidati al ribasso dal sell-off sui tecnologici con momenti che hanno sfiorato anche il panic selling. Il Nasdaq ha perso il 5%, lo S&P 500 il 3,6% e il Dow Jones il 3,1%.

Sul fronte macro, lo scorso mese i non farm payroll negli Stati uniti sono aumentati di 428.000 unità, oltre le 380.000 previste dal consensus e in linea alla rilevazione di marzo (rivista da 431.000).

Il tasso di disoccupazione, invece, è rimasto stabile al 3,6% rispetto al 3,5% atteso dagli analisti, mentre i salari medi sono cresciuti dello 0,3% su base mensile rispetto al +0,4% stimato dal consensus e al +0,5% del mese precedente.

Sebbene il mercato del lavoro americano continui a mostrare solidi segnali, crescono le preoccupazioni che l’economia Usa risenta dell’incremento del costo del denaro e che tassi più alti non saranno sufficienti a raffreddare le pressioni sui prezzi.

Una nuova ondata di avversione al rischio ha rapidamente spazzato via il sollievo seguito alle decisioni meno aggressive del previsto della Federal Reserve, che mercoledì ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base ma escluso prossimi interventi di entità maggiore.

Gli operatori, infatti, sono presto tornati a scontrarsi con la prospettiva di condizioni finanziarie meno favorevoli, mentre la guerra in Ucraina e la recrudescenza del virus in Cina alimentano i rischi di recessione.

A penalizzare il sentiment contribuisce anche la conferma da parte di Pechino della politica di tolleranza zero contro il Covid anche a dispetto della crescita economica, rafforzando i timori per l’impatto a livello di supply chain globale.