Nelle sedute dal 2 al 6 maggio il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato complessivamente un -2,9%, in linea al corrispondente europeo (-2,7%) ma facendo comunque meglio del Ftse Mib (-3,2%).
Settimana negativa per l’azionario. La Fed ha alzato i tassi di 50 punti base e ha segnalato altri due interventi simili nelle prossime riunioni. L’atteggiamento meno restrittivo delle attese ha inizialmente trainato i listini, ma in seguito ha riacceso i timori per l’elevata inflazione, facendo impennare i rendimenti dei bond.
Anche la BoE ha alzato i tassi, mentre dall’agenda macroeconomica è giunto il job report statunitense, che ha evidenziato non farm payrolls sopra le attese. Intanto l’UE prepara nuove sanzioni contro la Russia, compreso un embargo sul petrolio.
Sull’obbligazionario, in chiusura di ottava, lo spread Btp-Bund si è ampliato in area 200 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,14%.
Tornando al comparto utility di Piazza Affari, tra le big in evidenza A2A (+1,3%) in scia alla ripresa della copertura da parte di Citigroup con raccomandazione “Buy”.
Hera (-1%) ha pubblicato il Bilancio di sostenibilità 2021. Tra i più importanti risultati: oltre 2,2 miliardi distribuiti nel 2021 sui territori serviti, mentre sale a oltre 2,9 miliardi il valore economico complessivo per gli stakeholder. Il MOL a valore condiviso è salito a 570,6 milioni, +25,4% rispetto al 2020, corrispondente al 46,6% del MOL complessivo.
Italgas (-1,1%) nel 1Q 2022 ha consuntivato ricavi totali per 354,0 milioni (+6,2%), EBITDA di 250 milioni (+6,7%) e utile netto adjusted attribuibile al Gruppo di 88,9 milioni (+9,5%). Gli investimenti tecnici sono diminuiti del 13,2% a 179,5 milioni.
Terna (-2,4%) ha firmato un accordo con CDPQ per la cessione dell’intero portafoglio di linee elettriche in Brasile, Perù e Uruguay per un valore (equity value) pari a oltre 265 milioni.
Nei primi tre mesi 2022 Enel (-3,4%) ha registrato ricavi consolidati in progresso del 89,1% a/a a 34.958 milioni, EBITDA ordinario +6,8% a 4.486 milioni e utile netto ordinario di Gruppo +18,9% a 1.443 milioni. Gli investimenti sono cresciuti del 24,5% a 2.533 milioni. Confermata la guidance su EBITDA e utile netto ordinario per il 2022.
Tra le mid, nell’ambito dell’OPA obbligatoria totalitaria promossa su Falck Renewables (-0,2%), il 5 maggio Green BidCo ha acquistato 187.730 azioni della società, salendo a circa il 71,54% del capitale sociale.
In coda Alerion (-7,1%) che ha comunicato che il tasso di interesse delle obbligazioni rivenienti dal prestito obbligazionario “Alerion Clean Power S.p.A. Senior Unsecured Fixed Rate Notes due 2028” sarà del 3,50% lordo su base annuale.
Tra le small, exploit di EEMS (+18,4%) e PLC (+12,2%).
L’Assemblea di Seri Industrial (-3,9%) ha approvato il bilancio 2021, rinnovato il Cda, che imarrà in carica per il triennio 2022-2024, e la proposta di aumento di capitale sociale per massimi 1.956.000 euro (oltre sovraprezzo) riservato ai beneficiari del “Piano di Stock Option 2022”.
Edison (-11,9%) nel 1Q 2022 ha registrato ricavi consolidati balzati a 7,1 miliardi, da 2,1 miliardi del pari periodo 2021, Ebitda in crescita del 41,7% a 357 milioni. L’utile netto di Gruppo si è contratto del 72% a 27 milioni, per effetto dell’applicazione del decreto “Taglia prezzi” e del Sostegni-ter che hanno un valore complessivo stimato di oltre 100 milioni.
In merito al decreto ‘Taglia-prezzi’, l’Ad Nicola Monti ha affermato: “La portata di questo provvedimento è sproporzionata rispetto a quello che era l’intento dichiarato del governo, cioè andare a colpire gli extra profitti generati dagli operatori energetici. Non siamo noi i soggetti giusti su cui applicare questo provvedimento. Andava strutturato in un modo diverso”.
Edison inoltre ha completato l’uscita dalle attività Exploration and Production con la firma dell’accordo per la cessione della partecipazione pari all’11,25% nella licenza Reggane Nord in Algeria. L’accordo si basa su un valore della partecipazione di Edison in Reggane Nord di circa 100 milioni USD.
Infine, il mese di maggio è partito con una media dei prezzi elettrici sul mercato all’ingrosso in Italia pari a 218,49 €/MWh, con un incremento del 212,5% rispetto a maggio 2021 ma in calo del 11,2% rispetto ad aprile 2022.