Unicredit – Utile netto sopra le attese a 1,5 mld (+24,4% trim/trim e +66,6% a/a) esclusa la Russia

Nel 2Q 2022, esclusa la Russia, i ricavi totali del gruppo Unicredit sono stati pari a 4,5 miliardi, in calo del 6,8% trim/trim per effetto dell’attesa normalizzazione dei proventi da commissioni e dei proventi dell’attività di negoziazione rispetto agli elevati livelli record del trimestre
precedente; su base annua, hanno segnato invece un rialzo del 4,9%, spinti dalla crescita del margine di interesse grazie al contesto dei tassi d’interesse e all’intensa attività commerciale.

I ricavi netti si sono fissati a 4,4 miliardi, in calo dell’8,1% e in rialzo del 12,5% a/a, grazie alla robusta crescita a basso assorbimento di capitale ed elevata redditività aggiustata per il rischio su tutte le aree geografiche e minori rettifiche sui crediti, a conferma della solida qualità dell’attivo.

Il margine di interesse si è attestato a 2,3 miliardi, in rialzo del 6,6% trim/trim a seguito del positivo contributo dei finanziamenti, dell’ andamento favorevole di tesoreria e mercati, oltre all’effetto giorni; in rialzo dell’11,0% a/a come risultato di finanziamenti, term funding, tesoreria e mercati.

Le commissioni sono state pari a 1,7 miliardi, in calo del 6,7% trim/trim, soprattutto per effetto di servizi di investimento e commissioni di finanziamento, in parte compensati dalle maggiori commissioni relative ai servizi transazionali, e in rialzo dell’1,2% a/a soprattutto grazie ai servizi transazionali, in particolare in Italia.

I costi sono stati pari a 2,3 miliardi, invariati trim/trim in quanto i risparmi sui costi del personale sono stati compensati dalle maggiori spese non riferite al personale; in calo del 4,4% a/a, per effetto dei minori costi per il personale, soprattutto in Germania e Italia, unitamente alle minori spese non HR.

La disciplina sui costi e l’efficienza del Gruppo hanno prodotto un rapporto costi/ricavi del 49,5% nel 1H 2022, in calo di 4,4 p.p. a/a, malgrado le pressioni inflazionistiche.

La qualità dell’attivo è migliorata considerevolmente, con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 2,8% e il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti all’1,5%.

Il costo del rischio resta ampiamente al di sotto della guidance, a 10 pb, frutto della solida qualità dell’attivo e dello storico approccio prudenziale sulla classificazione e sugli accantonamenti.

Gli overlay totali sono rimasti nel complesso invariati a circa 1,0 miliardo nel 2Q 2022, mantenendo di fatto la capacità del Gruppo di assorbire eventuali ricadute macroeconomiche negative.

Le rettifiche su crediti contabilizzate a livello di Gruppo nel 2Q 2022 sono sostanzialmente prossime allo zero, e negative per 108 milioni, esclusa la Russia.

Gli RWA (esclusa la Russia) si sono attestati a 298,4 miliardi, in calo di 10,4 miliardi trim/trim registrando una riduzione di 5,6 mld di RWA derivanti dalla gestione attiva del portafoglio e di ulteriori 6,5 mld dal quadro normativo.

L’utile netto è stato pari a 1,5 miliardi, in rialzo del 24,4% trim/trim e del 66,6% a/a.

Le attività finanziarie totali si sono attestate a 721,0 miliardi nel 2Q 2022, in calo del 2% trim/trim e dello 0,4 per cento a/a.

La Raccolta gestita (AuM) è pari a 199,2 miliardi nel 2Q 2022, in calo del 6,7% trim/trim e del 6,5% a/a; la Raccolta amministrata (AuC) assomma a 142,7 miliardi nel 2Q 2022, in calo del 5,7% trim/trim e del 3,9% a/a.

I Depositi raggiungono 379.0 miliardi, in rialzo del 2% per cento trim/trim e del 4,7% a/a.

Le esposizioni deteriorate lorde si sono attestate a 13,1 miliardi nel 2Q 2022 (-20,7 per cento trim/trim e -37,7 per cento a/a), generando un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi del 2,8 per cento (-0,8 p.p. trim/trim, -1,9 p.p. a/a), mentre le esposizioni deteriorate nette sono state pari a €6,7 mld nel 2trim22 (-12,6 per cento trim/trim e -26,3 per cento a/a), con un rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti dell’1,5 per cento (-0,2 p.p. trim/trim e -0,6 p.p. a/a).

Il rapporto di copertura sulle esposizioni deteriorate è stato del 49,2% (-4,7 p.p. trim/trim e -7,8 p.p. a/a).

Le sofferenze lorde si sono attestate a 3,1 miliardi nel 2Q 2022 (-32,5% trim/trim, -54,5% a/a) con un rapporto di copertura del 73,9% (-1.7 p.p. trim/trim, -3,4 p.p. a/a). Le inadempienze probabili lorde (“UTP”) si sono attestate a 9,2 miliardi (-17,5% trim/trim, -30,1% a/a), con un rapporto di copertura del 42,4% (-3,7 p.p. trim/trim, -5,7 p.p. a/a).

Il CET1 ratio di Gruppo è pari al 15,73 per cento nel 2Q 2022, con un incremento di 173 pb trim/trim, trainato principalmente dalla generazione organica di capitale esclusa la Russia, dal contributo positivo di riserve di capitale e altre poste, dall’impatto favorevole della Russia nel 2Q 2022 e al netto della deduzione di 16 pb relativi
alla maturazione di dividendi.

Il patrimonio tangibile di Gruppo si è attestato a 53,8 miliardi, in rialzo del 1,8 per cento trim/trim e del 2,9 per cento a/a, mentre il valore contabile tangibile per azione di Gruppo è pari a 25,9 euro, in rialzo del 6,9 per cento trim/trim e del 10,0 per cento a/a.

Il RoAC, esclusa la Russia, è solido 15,1% e si è mantenuto a due cifre per tutto
il periodo in esame trainato da Europa centrale e Italia.