Prevista una partenza cauta per le borse europee, in attesa oggi del dato chiave sull’inflazione statunitense a gennaio che contribuirà a formulare le aspettative sulla traiettoria della politica monetaria.
Chiusura in rialzo ieri a Wall Street, con i principali indici americani che hanno recuperato terreno dopo le perdite della scorsa settimana, la peggiore da inizio anno. Il Nasdaq ha guadagnato l’1,5% e S&P 500 e Dow Jones l’1,1%.
Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in positivo dello 0,6%, nonostante la crescita inferiore alle attese dell’economia giapponese nel quarto trimestre e le aspettative di una Bank of Japan meno accomodante con la nomina del nuovo governatore Kazuo Ueda.
Hong Kong, invece, cede lo 0,1% e Shanghai avanza dello 0,3%, mentre sullo sfondo gli operatori monitorano le rinnovate tensioni tra Washington e Pechino dopo il pallone spia abbattuto negli Usa.
L’attenzione dei mercati è rivolta in particolare sul report sui prezzi al consumo negli Stati Uniti in programma oggi, dopo che la scorsa settimana diversi membri della Federal Reserve hanno ribadito la necessità di alzare ancora i tassi di interesse.
Secondo le attese, l’inflazione Usa dovrebbe mostrare un’accelerazione su base mensile allo 0,5% dallo 0,1% di dicembre, mentre su base annua dovrebbe rallentare al 6,2% dal 6,5%.
Sempre sul fronte macro, l’agenda di oggi prevede anche la lettura preliminare del Pil dell’Eurozona del quarto trimestre 2022, dopo che ieri la Commissione europea ha rivisto al rialzo le stime di crescita per quest’anno.
Tornando a Piazza Affari, occhi in particolare su Telecom Italia, che domani presenterà in conference call i risultati preliminari 2022 e l’aggiornamento del piano 2023-2025.