Casta Diva Group ha approvato il nuovo piano industriale 2023-2025.
Nel confronto tra i risultati del 2021 e quelli consolidati preliminari – ma non ancora audited – del 2022, il Valore della Produzione aumenta del 179%, da 29,7 milioni a 82,8 milioni; l’Ebitda del 300%, da 1,5 milioni a 6,0 milioni; la PFN del 269%, da un indebitamento di 1,6 milioni a cassa netta per 2,7 milioni.
I valori assoluti di suddette grandezze sono tra 2 e 7 volte più alti di quelli del 2019, prima della crisi innescata dal Covid.
Nello specifico, il piano prevede un Valore della Produzione che nel 2023 raggiunge un valore di 87,2 milioni per poi crescere progressivamente fino a 105,3 milioni nel 2025, portando l’Ebitda Adjusted da 6,7 milioni a 11,1 milioni e, in percentuale sui ricavi, dal 7,7% del 2023 al 10,5% nel 2025. La posizione finanziaria netta, già cash positive nel 2022
per 2,7 milioni cresce fino a 4,5 milioni di cassa nel 2025.
Il prezzo dell’azione nell’anno 2022 è aumentato del 99% vs il 2021, da 0,346 a 0,688, a fronte di un calo del listino EGM del 19% circa.
Il Piano 2023-2025 prevede a fine 2025 un target di 105,1 milioni di Valore della Produzione, 11,1 milioni di Ebitda adjusted (Ebitda margin 10,5%), 9 milioni di Ebit adjusted, -4,5 milioni di Posizione Finanziaria Netta (Cassa).
Il piano si basa sui seguenti pilastri strategici:
– aggregare il mercato della Live Communication in Italia;
– semplificare la struttura aziendale, digitalizzarne i processi, ridurne i costi;
– rendere sostenibili le attività e raggiungere ambiziosi obiettivi ESG;
– espandere la diversificazione dell’offerta e il reach internazionale attraverso l’M&A, in entrambi i segmenti dell’attività;
– monitorare e integrare le novità tecnologiche;
– valorizzare il titolo azionario;
– remunerare l’azionariato.
L’obiettivo è creare un campione nazionale, da 200-300 milioni di fatturato, che possa competere con le maggiori realtà europee.
Il Piano prevede che il Gruppo si muova in due direzioni diverse ma complementari: da un lato, il consolidamento del proprio core business con l’aumento della numerica dei top client e l’ampliamento dei volumi derivanti da quelli storici, dall’altro, l’espansione verso segmenti del mercato complementari e mediante specializzazione verticale per industry.
I numeri del Piano, prudenzialmente, non comprendono eventuali contributi significativi dovuti alle acquisizioni, che sono comunque un possibile driver di ulteriore miglioramento del Piano.
In arco di Piano è prevista la distribuzione di dividendi per un importo non inferiore a 3 milioni.
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