Nel 2023 il Gruppo Industrie Chimiche Forestali (ICF) ha consuntivato ricavi pari a 79,9 milioni, in contrazione rispetto a 88 milioni dell’esercizio precedente, in linea con il rallentamento generale dei settori in cui opera il Gruppo. La neoacquisita Langè, nei nove mesi in cui è entrata a far parte del Gruppo ICF, ha generato ricavi per circa Euro 5,1 milioni.
Nonostante il citato rallentamento esogeno, cresce del 13,9% l’EBITDA adjusted che si attesta a 8,9 milioni, rispetto a 7,8 milioni al 31 dicembre 2022, con una marginalità a doppia cifra pari al 11,1%, rispetto all’8,8% dell’esercizio precedente. In crescita anche l’EBITDA reported pari a 8,5 milioni, +8,5% rispetto al 2022.
Cresce del 7% l’EBIT adjusted che si attesta a 5,4 milioni rispetto a 5,1 milioni dell’esercizio precedente. L’EBIT reported è pari a 3,1 milioni pari all’esercizio precedente.
L’esercizio si chiude con un Risultato netto adjusted pari a 3,6 milioni rispetto a 3,9 milioni dell’esercizio precedente. Il Risultato Netto reported è pari a 2,2 milioni rispetto ad 3,2 milioni dell’esercizio precedente.
Si conferma la capacità di generazione di cassa con un cash flow della gestione operativa pari a 6,1 milioni.
L’Indebitamento Finanziario Netto risulta in miglioramento rispetto a giugno 2023 e si attesta al 31 dicembre 2023 a 10,9 milioni (15,8 milioni al 30 giugno 2023). Rispetto invece al dato registrato al 31 dicembre 2022 di 7,8 milioni si evidenzia un incremento di circa 3,1 milioni. Unitamente alla già citata buona generazione di cassa derivante dalle attività operative, nel periodo si sono registrati i seguenti impatti classificabili come non ricorrenti che hanno inciso sulla posizione finanziaria netta del Gruppo a fine periodo per complessivi 9,3 milioni di cui: pagamento della prima tranche per l’acquisizione del ramo d’azienda di Langè (1,4 milioni); pagamento del dividendo (1,35 milioni); investimento nel piano di buy back (0,35 milioni); aumento delle passività finanziarie nette per effetto
dell’applicazione dell’iscrizione del debito implicito relativo al nuovo sito produttivo di Robecchetto con Induno, come previsto dall’applicazione del principio contabile IFRS 16 (3 milioni); incremento del CCN per effetto del finanziamento della partenza del nuovo business di Langè (3,2 milioni).
Il Cda ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, convocata per il 29 aprile 2024, la distribuzione di un dividendo al lordo di 0,20 euro per ognuna delle azioni ordinarie che risulteranno in circolazione alla data di stacco cedola prevista sarà il 13 maggio, con record date il 14 maggio e il pagamento il 15 maggio.
“Sulla base di quanto fatto nel 2023, dopo un quadriennio molto difficile per le note ragioni esogene, della professionalità, dell’entusiasmo di tutti i nostri collaboratori e della resilienza dimostrata dalla nostra organizzazione, ci auspichiamo nel 2024, nonostante un primo bimestre ancora poco “frizzante” nei settori della calzatura e della pelletteria, di poter riprendere la crescita della nostra Società, che in poco più di dieci anni ha raddoppiato il fatturato e la marginalità.”, ha commentato Guido Cami, Presidente e CEO di ICF.
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