Gli eurolistini chiudono negativi, con Wall Street in ribasso dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -1,2% a 34.325 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-1,0%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%), Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,2%, il Dow Jones l’1,1%, lo S&P 500 lo 0,9%.
L’attenzione questa settimana è soprattutto rivolta ai dati sul lavoro negli Stati Uniti; in attesa del Job Report di venerdì, occhi puntati domani sulla stima ADP sulla variazione dell’occupazione e giovedì al dato settimanale sulle richieste di disoccupazione.
Per quanto riguarda la Fed e le aspettative sui tassi d’interesse, gli operatori sono giunti a scontare meno di tre tagli ai tassi quest’anno, un’aspettativa che potrebbe rafforzarsi qualora i dati in uscita questa settimana confermassero la solidità del mercato del lavoro americano.
Focus inoltre sulle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, il quale ha affermato venerdì che i policy maker sono in attesa di ulteriori prove che i prezzi siano contenuti, aggiungendo che non sarebbe appropriato abbassare i tassi finché i funzionari non saranno sicuri che l’inflazione sia sotto controllo. Nuovi commenti da parte di Powell sono attesi mercoledì.
In Europa, la lettura preliminare di marzo dell’indice dei prezzi al consumo tedeschi ha segnato un +0,4% su base mensile, al di sotto del consensus (+0,5%) e in linea rispetto al mese precedente. Il dato su base annua evidenzia una crescita del 2,2%, in rallentamento rispetto al +2,5% di febbraio e in linea con le attese.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,077, mentre il cambio dollaro/yen scende a 151,5. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 88,7 dollari e il Wti (+1,5%) a 85,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 139 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,78%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Eni (+2,6%), Iveco Group (+1,9%), Saipem (+1,9%), Unipol (+1,2%). Chiudono in coda invece Azimut (-4,7%), Cucinelli (-4,0%), Diasorin (-3,7%), Interpump (-3,6%).