Wall Street parte decisa ed arriva molto vicina a segnare il nuovo record assoluto dello S&P500. Successivamente, nelle ultime due ore di contrattazione, i listini invertono improvvisamente la rotta e cedono in media fino a due punti percentuali rispetto ai massimi di metà pomeriggio.
Il bilancio finale registra tutti gli indici con performance molto vicine con il Russell 2000 che cede l’1,1%, lo S&P500 l’1,2%, il Dow Jones e il Nasdaq l’1,4%.
Ad incidere negativamente sull’esito finale sono stati i titoli della galassia dei semiconduttori ed in particolare Nvidia (-3,5%) e AMD (-8,5%).
Si impenna la volatilità con l’indice VIX in rialzo di due punti (+13%) a quota 16,35.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti riprendono a scendere. Il Tbond cede quatto punti base chiudendo al 4,31%.
Tra le materie prime non si arresta il trend positivo del petrolio.
Anche ieri l’oro nero ha guadagnato oltre un punto percentuale superando gli 86,5 dollari al barile.
La contrazione dei mercati azionari incide negativamente, invece, sui metalli preziosi i quali sbandano anch’essi improvvisamente nel finale.
Oro ed argento recuperano in after hours cedendo complessivamente poco meno di mezzo punto percentuale e rimanendo, per ora, al di sopra rispettivamente dei 2.300 e 27 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario il dollaro si indebolisce per la seconda seduta consecutiva nei confronti della moneta unica terminando a 1,084.